Monte Fontana Secca: il progetto di restauro e valorizzazione

Monte Fontana Secca: il progetto di restauro e valorizzazione

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Monte Fontana Secca: il progetto di restauro e valorizzazione
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12 luglio 2021

Il progetto di recupero del Bene FAI sul massiccio del Monte Grappa prevede la riqualificazione dei pascoli e delle aree forestali e il restauro e l’adeguamento funzionale in chiave sostenibile degli edifici della malga: tornando ad accogliere le attività tradizionali, diventerà anche un centro di formazione e didattica, oltre che luogo di sosta per gli escursionisti che percorrono l’Alta via degli Eroi.

Il 9 luglio 2021 alla presenza delle autorità locali, il FAI ha presentato il progetto definitivo per il restauro e la valorizzazione del compendio agricolo pastorale di Monte Fontana Secca e Col de Spadaròt.

Monte Fontana Secca rappresenta appieno la visione dell’Ambiente secondo il FAI, ovvero l’indissolubile intreccio di natura e storia, che implica la responsabilità dell’Uomo nella costruzione del paesaggio.

Il progetto di recupero prevede la riattivazione dell’alpeggio con la riqualificazione e gestione dei pascoli e delle aree forestali e il restauro e l’adeguamento funzionale in chiave sostenibile degli edifici della malga (alloggio del malgaro, casera, stalla), che tornerà ad accogliere le attività tradizionali. Il sito ospiterà dunque un’azienda agro-pastorale produttiva, ma non solo. Il progetto, in linea con la missione culturale della Fondazione, intende valorizzare le valenze di questo “ambiente” – storica, naturalistica, culturale ed economica - e farne materia di educazione e formazione, in particolare per i giovani, proponendo attività, nell’Aula didattica che verrà appositamente realizzata nel ricostruito stallone, che permettano di conoscere e di fare esperienza diretta del Bene nelle sue peculiarità ambientali e storiche. Monte Fontana Secca sarà quindi un presidio della diversità bio-culturale del territorio, sia quella che ancora si conserva, sia quella che rinascerà grazie alla rigenerazione del pascolo e delle attività connesse. Diventerà inoltre un luogo di sosta per gli escursionisti che percorrono l’Alta via degli Eroi.

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Le azioni di intervento

Ricostruzione dello stallone oggi ridotto a rudere (circa 350 metri quadri) dove verrà realizzato un centro di formazione e didattica nonché di ospitalità con spazi specifici finalizzati alla visita, alla conoscenza e alla fruizione del Bene. Il piano terreno ospiterà tre funzioni: accoglienza (spazio per la sosta e informazioni sul Bene, su sentieri e itinerari, vendita di prodotti caseari locali e possibilità di semplice ristorazione), aula didattica di circa 100 metri quadri (per scuole o gruppi che svolgeranno attività di formazione) e zona servizi (magazzino, dispensa, bagni e bivacco con due posti letto, quest’ultimo aperto a tutti e tutto l’anno e fruibile anche da persone con disabilità fisica). Al secondo piano, verranno allestiti 16 posti letto a disposizione di coloro che parteciperanno alle attività didattiche.

Attivazione di un centro di educazione e formazione rivolto in particolare a studenti e giovani delle scuole di ogni ordine e grado, che verranno accolti per brevi soggiorni incentrati su conoscenza ed esperienza di una tipica malga e del suo ambiente. Lungo l’Alta via degli Eroi, dove migliaia di giovani durante la Grande Guerra si sono battuti per la patria, altri giovani - come “nuovi eroi” - saranno invitati a prendere coscienza dell’ambiente e della necessità della sua tutela, per affrontare con maggiore consapevolezza la crisi ambientale e comprendere le potenzialità della montagna come ambito di sviluppo. Si prevede di organizzare visite scolastiche e soggiorni estivi in collaborazione con istituzioni e associazioni del territorio.

Recupero dei pascoli oggi degradati con bovini di razza Burlina (razza storica del territorio, da inizio Novecento a rischio estinzione, che verrà reintrodotta dopo decenni), adottando tecniche di gestione che garantiscano la sostenibilità ecologica ed economica dell’attività d’alpeggio. La superficie dedicata al pascolo sarà ampliata e ottimizzata. Occorrerà assicurare la disponibilità d’acqua, anche grazie all’utilizzo di abbeveratoi mobili, aumentando la capacità delle pozze d’alpeggio e recuperando l’acqua piovana in modo da garantire il mantenimento degli habitat, con particolare attenzione alla biodiversità.

Raggiungimento della sostenibilità energetica e idrica del sito, privo di allacciamenti all’acquedotto, alla rete elettrica e agli scarichi fognari, realizzando sistemi integrati di recupero delle acque per usi domestici e agricoli e di produzione energetica da fonti rinnovabili e introducendo tecniche e modalità gestionali volte alla riduzione dei consumi.

Restauro di tutti i fabbricati della malga (casa del malgaro, casera e una tipica stalla aperta, cosiddetta “pendana”) per ospitare le attività tradizionali dell’alpeggio estivo. Nella casera di valle troverà alloggio il malgaro, la casera di monte invece verrà occupata dal caseificio per la produzione di prodotti tradizionali (Bastardo, Morlacco e ricotte fresche). La “pendana” sarà utilizzata come ricovero di emergenza del bestiame e sala mungitura e ospiterà i locali tecnici per la sostenibilità energetica e idrica del sito.

• La Fondazione proseguirà le attività di studio e ricerca per ampliare l’offerta culturale del Bene e procedere al restauro di elementi concreti del paesaggio, come le trincee della Grande Guerra.

Realizzazione di un centro turistico-culturale per la promozione della coscienza di luogo in uno spazio a Quero Vas gestito dal Comune, che ospiterà una videoproiezione immersiva, un coinvolgente racconto dell’ambiente di Monte Fontana Secca che rappresenterà la necessaria introduzione alla visita del Bene FAI e del suo circondario.

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