Novità dagli scavi al Monastero di Torba

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Novità dagli scavi al Monastero di Torba
Cantieri

23 giugno 2016

La terza campagna di ricerche archeologiche al Monastero di Torba ha portato alla luce due antiche monete e un nuovo edificio che può essere identificato con la bottega di un fabbro. Prosegue la fase diagnostica all'Abbazia di Santa Maria di Cerrate per la raccolta della documentazione scientifica in vista dell'intervento vero e proprio e si conclude la progettazione degli interventi per combattere il dissesto idrogeologico nel borgo di San Fruttuoso, frutto della collaborazione tra FAI e Comune di Camogli.

Monastero di Torba

Poco alla volta si sta svelando il passato del Monastero di Torba (Gornate Olona, Varese): prima avamposto militare romano, poi sito dei Longobardi lungo le mura dell'antica Castelseprio e successivamente oasi di preghiera per le monache di un convento. La campagna di ricerche archeologiche promossa dal 2013 dal FAI in collaborazione con la Facoltà di Archeologia dell'Università di Padova, sotto la direzione scientifica del Professor Gian Pietro Brogiolo e della Prof.ssa Alexandra Chavarria Arnau, ha, infatti, permesso di compiere un passo in avanti nel riconoscimento della topografia di Torba.

Le prime campagne di scavo

Le prime campagne di scavo si sono focalizzate a nord della Chiesa di Santa Maria e lungo il tratto di cinta muraria che era stato scoperto alla fine degli anni '70. Sono stati individuati: una cappella funeraria a Nord della Chiesa di Santa Maria, in cui sono state trovate diverse tombe; un grande muro parallelo alla facciata della Chiesa; un'area a cavallo delle mura. A monte delle stesse era stata, inoltre, documentata la presenza di un piano di calpestio, che ha restituito un elemento di cintura di età carolingia, e la costruzione, sul bordo esterno della cinta, di un nuovo muro appartenente a un edificio del quale era stato messo in luce l'intero lato meridionale e una parte di quello settentrionale.

Le nuove scoperte

La terza campagna di ricerche archeologiche si è concentrata nell'area esterna alle mura e ha permesso di attestare una dimensione del Monastero più ampia di quanto si pensasse portando alla luce un nuovo edificio che probabilmente, per i reperti mineralogici trovati, può essere identificato con la bottega di un fabbro.

Ampio circa 70 metri quadrati e ben conservato, questo ambiente era completamente ricoperto dal terreno per il crollo di una parte della cinta muraria. Analisi condotte con il georadar hanno potuto individuare con precisione dove condurre gli scavi, mentre indagini successive hanno potuto datare l'edificio all'epoca tardo medievale, quindi posteriore all'età longobarda. Una grande scoperta archeologica a cui si aggiunge il ritrovamento di due monete, una delle quali databile tra la fine dell'XI secolo e l'inizio del XII secolo, al momento oggetto di analisi.

Un nuovo volto, quindi, per questo angolo di Medioevo sulla riva dell'Olona, che potrà presto arricchirsi grazie alle indagini condotte dalla Provincia di Varese volte a verificare, tramite rilievo Lidar in quota, la presenza di altre aree archeologiche nell'area a monte del Monastero.

Grazie a...

La campagna di scavi al Monastero di Torba è stata possibile grazie al contributo di privati, di Regione Lombardia e di FNM e Trenord, partner istituzionale.

Abbazia di Santa Maria di Cerrate

Prosegue il “cantiere della conoscenza” all'Abbazia di Santa Maria di Cerrate, a Lecce, che attraverso accurate campagne diagnostiche sta permettendo di raccogliere la documentazione scientifica necessaria per capire come procedere con l'intervento vero e proprio sulle coperture e sui fronti laterali della Chiesa e del portico duecentesco, danneggiati dalle acque piovane e dall'umidità.

In questa fase si è proceduto con il montaggio del ponteggio su tutti i fronti esterni della Chiesa, con la sola esclusione della parte alta della navata centrale. La struttura, necessaria per completare la fase diagnostica e per eseguire i saggi di pulitura, ha permesso di realizzare le prime campionature sulla facciata, riportando alla luce un particolare molto importante: una bicromia, un'alternanza di materiali diversi (probabilmente carparo e pietra leccese) che non era visibile per le scialbature del secolo scorso.

Il ponteggio ha permesso di svelare altri aspetti dell'Abbazia che testimoniano una particolare cura nella realizzazione anche dei dettagli. L'intervento di pulitura sui capitelli ha, infatti, fatto emergere una qualità scultorea molto alta, nascosta dalla patina biologica.

In base ai saggi sulla copertura e all'indagine sui cordoli è stato, inoltre, possibile ricostruire un modello tridimensionale che simula il comportamento dell'edificio in caso di sisma, così da valutare al meglio le scelte progettuali per l'intervento sulla copertura.

Contestualmente alla diagnostica continuano i lavori per l'allestimento della foresteria e per gli arredi del bookshop e proseguono le ricerche storiche d'archivio che, grazie al ritrovamento di un ampio materiale fotografico presso la fototeca della Soprintendenza di Bari, hanno permesso di conoscere la collocazione esatta e corretta di tutti gli affreschi strappati durante i restauri degli anni '60 e '70.

Grazie a

Gli interventi sulle coperture dell'Abbazia di Santa Maria di Cerrate sono resi possibili grazie ai fondi derivanti dal decreto legge Art Bonus.

Abbazia di San Fruttuoso

Procede con successo la collaborazione tra il FAI e il Comune di Camogli per la messa in sicurezza del territorio, molto fragile, del Monte di Portofino, ai cui piedi si trova l'Abbazia di San Fruttuoso. Il 18 maggio scorso si è tenuta, infatti, la conferenza stampa che ha annunciato la conclusione della progettazione definitiva degli interventi di mitigazione e risoluzione delle problematiche geomorfologiche e idrogeologiche del borgo di San Fruttuoso. Per raggiungere questo obiettivo per sei mesi i progettisti incaricati dal Comune, geologi, ingegneri idraulici, architetti del paesaggio, rilevatori e topografi, hanno lavorato a stretto contatto con i professionisti dell'Ufficio Ambiente e dell'Ufficio Tecnico della Fondazione, per individuare le soluzioni migliori sia dal punto di vista tecnico che paesaggistico che meglio rispondessero alle problematiche in atto e all'importanza storico paesaggistica del luogo. Si apre ora la fase di reperimento delle risorse economiche per realizzare gli interventi previsti dal progetto.

Sinergia tra pubblico e privato

Il tavolo di lavoro comune era stato chiesto, e ottenuto, nel dicembre 2014 dal FAI al Comune di Camogli, in seguito all'eccezionale evento temporalesco abbattutosi in quelle zone, per affrontare insieme una programmazione congiunta tra pubblico e privato volta a combattere il dissesto idrogeologico. A giugno 2015 il FAI si è impegnato a sostenere il Comune di Camogli nel reperimento dei fondi necessari alla realizzazione della progettazione definitiva, un accordo che è stato poi sancito a novembre 2015 dalla sottoscrizione del Protocollo d'Intesa con il comune stesso.

Collaborazione sull'urgenza

Queste le tappe del percorso che rappresenta un ottimo esempio di sinergia tra pubblico e privato per il raggiungimento di un obiettivo comune. Una collaborazione che si è rivelata virtuosa anche in caso di somma urgenza, come gli interventi effettuati tra marzo e aprile di quest'anno, parallelamente all'analisi dell'area per la progettazione complessiva, necessari nell'immediato per evitare situazioni di rischio per i visitatori del luogo.

Grazie a

Gli interventi urgenti di marzo e aprile di quest'anno sono stati possibili grazie alla sponsorizzazione tecnica del Gruppo Industriale Maccaferri.

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