13 ottobre 2017
Nel novembre 2015 il Fondo Ambiente Italiano e il Comune di Camogli hanno sottoscritto un Protocollo d'Intesa per la redazione della progettazione definitiva degli interventi di mitigazione e risoluzione delle problematiche geomorfologiche e idrogeologiche di questa zona. Contestualmente sono emerse situazioni di pericolo di cui il Comune di Camogli si è fatto carico, grazie al sostegno tecnico del FAI, con un primo intervento di somma urgenza, provvedendo a mettere in sicurezza i massi che rischiavano il distacco e che potevano determinare un pericolo per chi visita e vive il borgo.
Nel corso della conferenza stampa del 6 ottobre che si è tenuta presso il teatro sociale di Camogli è stato sottoscritto un Protocollo d'Intesa che prende il via da un progetto europeo dal titolo T.R.I.G - Eau «Transfrontalierità, Resilienza, Innovazione & Governance per la prevenzione del Rischio Idrogeologico».
Il progetto prevede la realizzazione di un intervento pilota di Rainwater Harvesting (raccolta dell'acqua piovana), che consiste nello svuotamento da detriti delle vasche esistenti lungo il torrente che da monte arriva a ridosso dell'Abbazia di San Fruttuoso, così da renderle nuovamente efficienti per il rallentamento del corso d'acqua in caso di piena. L'iniziativa intende, inoltre, raccogliere ed elaborare dati di carattere ambientale, tecnico e sociologico da parte dell'Ente Parco per migliorare la capacità delle istituzioni pubbliche nella prevenzione e gestione, in forma congiunta, di alcuni rischi specifici dell'area derivanti dal cambiamento climatico.
Realizzata tra il 1840 e il 1847, la “Strada dei ventidue giri” fu costruita per garantire un accesso di rappresentanza al Castello e Parco di Masino (Caravino, Torino): fu studiata appositamente per garantire, attraverso i 22 tornanti, una pendenza costante molto leggera così da alleviare la fatica dei cavalli che dovevano trainare carri e carrozze.
Questo meraviglioso percorso nei boschi di grande valore naturalistico sabato 16 e domenica 17 settembre è stato oggetto di un intervento di valorizzazione da parte dei volontari del Coordinamento Territoriale delle Associazioni e Gruppi Comunali di Torino e Protezione Civile.
Sono 110 i forestali che hanno rimosso i rovi, pulito i cigli stradali mediante l'uso di decespugliatori e/o attrezzature manuali, sfoltito le piante a bordo strada, ripristinato le funzionalità delle caditoie di attraversamento stradale. Un lavoro importante che ha riscontrato l'entusiasmo della cittadinanza.
Il weekend è stato proposto per mettere in sicurezza l'antico tracciato, danneggiato dai recenti violenti temporali, e per formare il personale alla gestione delle emergenze e all'utilizzo dei mezzi e delle macchine in dotazione: un'iniziativa operativa di addestramento dunque che è diventata occasione di valorizzazione e supporto agli storici percorsi del territorio.
L'evento si inserisce in un ampio progetto di promozione e rilancio turistico dell'area del Canavese nell'ottica di fulcri e sistemi. Nasce, infatti, dalla collaborazione tra FAI, Comune di Caravino, Comune di Albiano, ASP Fuori Onda Bike e il Centro Ippico “Lo Sperone”, con l'intento di creare percorsi naturalistici a piedi, in bicicletta e a cavallo, legati al progetto Ciclovie Canavesane, che crea un anello di oltre 100 km intorno al Castello di Masino.
Si ringrazia l'azienda Sistemi S.p.A per il contributo annuale alla manutenzione del parco.
Lavori in corso nella villa d'ozio di inizio Cinquecento, immersa nei Colli Euganei. L'intervento, in via di conclusione a Villa dei Vescovi (Luvigliano di Torreglia, Padova) riguarda, in particolare, un tratto di muro perimetrale, situato sul versante sud della dimora, maggiormente scosceso e quindi più esposto alle sollecitazioni dell'acqua piovana. Una parte, di circa 20 metri, è interamente mancante, mentre l'altra, di 7 metri, è ancora presente ma fortemente disassata e scollata dalla muratura adiacente e sarà, quindi, demolita al fine di ancorare correttamente la nuova muratura a quella esistente.
La nuova muratura sarà costruita in continuità con quella esistente, utilizzando la medesima tecnica costruttiva; a tal fine saranno sicuramente riutilizzate le pietre originali – anche se purtroppo insufficienti per completare l'intero restauro.
Per rendere più solido e duraturo l'intervento, si è scelto di realizzare una piccola sottofondazione in cemento armato. Per facilitare il deflusso delle acque si realizzerà il riempito del terreno in materiale drenante, saranno riproposti i fori nella muratura e il terreno sarà modellato superficialmente in modo idoneo.
L'intervento al muro di cinta di Villa dei Vescovi è stato realizzato anche grazie al contributo di Regione del Veneto-Istituto Regionale Ville Venete e alla donazione dei Sig.ri Enrico e Maria Ricci.