#StopGlifosato: 1.320.000 le firme raccolte

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#StopGlifosato: 1.320.000 le firme raccolte
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04 luglio 2017

È stato raggiunto il quorum dell'Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) “Stop Glifosato”, lanciata pochi mesi fa e conclusasi il 30 giugno scorso, che invitava a firmare per il divieto di utilizzo del glifosato , per una riforma del processo di approvazione dei pesticidi dell'UE e per la definizione di obiettivi obbligatori per ridurne l'uso. L'Europa e il Governo italiano dichiarino ora le loro intenzioni rispettando la voce dei cittadini.

Un milione e trecentoventimila sono le firme raccolte per chiedere alla UE di bandire il glifosato dai nostri campi e quindi dalle nostre tavole. È il risultato dell'ICE che le ha consegnate ai Paesi membri per la verifica: un milione e ottantamila sono state raccolte online, 237 mila quelle ottenute tramite banchetti sparsi in tutta Europa.

Il contributo dell'Italia

“L'Italia ha dato un suo importante contributo con oltre 73mila firme, superando di molto il quorum di 54mila necessarie in appena 4 mesi di campagna: è merito dei cittadini che si sono mobilitati e delle organizzazioni che hanno aderito alla campagna” dichiara Maria Grazia Mammuccini, portavoce della Coalizione StopGlifostato, che raccoglie 45 sigle associative.

La risposta della Commissione europea

Ora la Commissione dovrà adottare una risposta formale per illustrare le azioni che intende proporre a seguito di questo risultato. L'erbicida più diffuso al mondo è stato giudicato come ‘probabile cancerogeno' dalla IARC, l'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro dell'Organizzazione mondiale della sanità, per poi finire in un processo di revisione di organismi europei (EFSA, ECHA) che ha colpito l'opinione pubblica per mancanza di chiarezza sui conflitti di interesse dei board scientifici, oltre che per l'inclusione nella valutazione delle ricerche non pubblicate pagate dalla multinazionale che produce il glifosato. L'intenzione della Commissione europea sembra quella di prorogare per un decennio l'utilizzo dell'erbicida, ma in 10 anni si possono fare molti danni alla salute umana e ambientale.

L'appello al Governo italiano

“Il risultato raggiunto – sottolinea la Mammuccini - è un segnale che rimandiamo forte e chiaro al Governo e al Ministro delle Politiche agricole: l'Italia, un Paese che è all'avanguardia sull'agricoltura di qualità e sul biologico, deve fare la sua parte per vietare il glifosato e fermare metodi pericolosi e inadatti alla sua vocazione. Il ministro Martina e il suo dicastero inoltre non hanno ancora dettagliato in cosa consiste il cosiddetto Piano Nazionale Glifosato Zero, annunciato lo scorso anno. Sulla scorta dei risultati raggiunti dall'ICE, chiediamo che venga fatta chiarezza sul piano annunciato”. Il Piano potrebbe, infatti, essere un importante strumento per l'implementazione della rete di monitoraggio dei residui di glifosato su tutto il territorio nazionale, l'introduzione immediata di limitazioni al suo impiego e la definitiva eliminazione dell'erbicida dai disciplinari di produzione dei PSR delle Regioni per interrompere subito i contributi pubblici che finanziano l'uso di questo pericoloso erbicida. “Chiediamo al più presto un incontro con il ministro Martina – conclude la portavoce della Coalizione - e che il Governo ufficializzi il prima possibile la posizione che intende adottare in sede europea per quanto riguarda il negoziato sul glifosato”.

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