Tornano a splendere gli affreschi della Chiesa di San Bernardino a Caravaggio

Tornano a splendere gli affreschi della Chiesa di San Bernardino a Caravaggio

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Tornano a splendere gli affreschi della Chiesa di San Bernardino a Caravaggio
Dal territorio

09 novembre 2022

Grazie a “I Luoghi del Cuore” gli scenografici affreschi realizzati dai fratelli Galliari nel 1759 nella Chiesa di San Bernardino sono stati restaurati. L’intervento nel presbiterio ha restituito alla decorazione la sorprendente la spazialità di questa architettura illusionistica.

Da diversi anni l’Amministrazione comunale di Caravaggio (BG), proprietaria del complesso, sta lavorando al recupero dell’inestimabile patrimonio culturale della Chiesa di San Bernardino: il valore dell’operazione è stato pubblicamente riconosciuto con l’assegnazione del 4° posto nel concorso nazionale “Progetto Art Bonus - edizione 2019”. Una spinta fondamentale è stata data sin dal 2014, quando 17.018 persone hanno votato la Chiesa come proprio “Luogo del Cuore” in occasione della settima edizione del censimento nazionale dei luoghi italiani da non dimenticare, promosso dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo.

Nel 2015 il Comune aveva presentato una richiesta di sostegno al programma di restauri avviato sulla chiesa al Bando che il FAI lancia dopo ogni edizione del censimento; la richiesta, all’epoca non finanziata per l’esaurimento dei fondi a disposizione, è stata riammessa per ordine di graduatoria nel 2019, a seguito della revoca di un intervento su un altro Luogo del Cuore. San Bernardino ha così potuto beneficiare di un contributo di 30.000 euro da parte del FAI e di Intesa Sanpaolo, destinato al restauro degli affreschi.

Al contributo “I Luoghi del Cuore” si sono uniti i cofinanziamenti di 20.000 euro da parte della Fondazione Banca Popolare di Bergamo (ex Fondazione UBI Banca) e di 17.500 euro dell’Associazione caravaggina “Salviamo San Bernardino – Onlus”, che aveva promosso la raccolta voti al censimento del FAI nel 2014. È stato così possibile concludere i lavori di recupero dell’aula orientale della chiesa, un tempo riservata alla comunità dei frati francescani del convento, dove gli scenografici affreschi realizzati dai fratelli Galliari nel 1759 trasformano in modo sorprendente la spazialità dell’edificio.

La chiesa

La chiesa del convento osservante (poi riformato) di San Bernardino è disposta sul lato di tramontana del complesso edilizio. La struttura conventuale gli si appoggia sul lato sud e si articolava in origine in tre chiostri contornati dagli usuali corpi di fabbrica. La facciata, realizzata tra 1472 e 1479, è molto semplice, come di consueto per le chiese francescane e di tipica struttura gotico-lombarda. All’interno la chiesa si presenta divisa in due parti: una ad occidente destinata ai fedeli e l’altra ad oriente riservata ai frati. L’aula dei fedeli è composta da una navata unica, con tre cappelle poligonali a sinistra. Quella del clero, invece, si articola in due vani quadrati, uno più grande usato come presbiterio, l’altro per il coro. Un tramezzo che arriva fino al soffitto, decorato dal celebre ciclo di affreschi di Fermo Stella, separa le due “chiese”.

La “chiesa dei religiosi” appare come un luogo pienamente settecentesco, per il respiro della decorazione pittorica che ha trasformato la spazialità architettonica tardogotica: il visitatore si trova immerso in un’atmosfera rischiarata e alleggerita da dipinti eseguiti nel più elegante e arioso stile rococò.

La decorazione dei Galliari è affidata a un’architettura illusionistica dipinta a quadrature, che fingono l’esistenza di una crociera con tamburo e cupola da cui si dipartono i bracci di un transetto, con prospettive di ardita concezione ma assolutamente verosimili, tanto da richiedere un esame ravvicinato per scoprirne l’inganno ottico. I due geniali autori hanno creato illusionisticamente un nuovo e più avanzato arco che accresce, di molto, la profondità del coro. Architettura illeggiadrita da esili e fresche ghirlande di foglie e fiori, che allietano la struttura architettonica e ben si accordano con la finta ancona sul fondo, fiancheggiata da illusorie colonne in marmo “verde macchia vecchia”.

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Gli affreschi

L’impianto complessivo degli affreschi e l’esecuzione delle quadrature architettoniche sono opera dei fratelli Fabrizio e Giovanni Antonio Galliari, come indicano la firma e la data da essi apposte sulla base delle colonne a sinistra della finta pala d’altare: “FRATELLI GALLIARI 1759”. È questo un momento particolarmente intenso e fortunato di questa celebre dinastia di origine piemontese, ma attiva anche in Lombardia. Le figure sono invece del milanese Federico Ferrario, talvolta attivo a fianco dei fratelli piemontesi per l’esecuzione di scene figurative legate alla maniera tardo-barocca.

I lavori si sono resi necessari per contrastare il deperimento delle superfici interne dovuto soprattutto all’esecuzione a mezzo fresco e all’umidità che intaccava le murature. Oltre a garantire nel tempo la conservazione dei dipinti, l’intervento ha restituito i caratteri originali al ciclo, ripristinandone l’unitarietà.

La progettazione generale e la direzione dei lavori sono state affidate agli architetti GianMaria Labaa e Maria Teresa Piovesan di Bergamo; il restauro dei dipinti alla ditta OM Restauri di Maurizio Orlando di Curno (BG), con la supervisione dell’arch. Luca Rinaldi e della dott.ssa Laura Sala della Soprintendenza di Bergamo e Brescia.

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I commenti

«Quello che stupisce di questo ultimo restauro sono i colori». Ha commentato Claudio Bolandrini, Sindaco di Caravaggio. «Le tinte rosa, verdi e oro, tornate a illuminare il presbiterio, insieme alle linee precise e ai dettagli che rendono unica la scenografia affrescata dai fratelli Galliari in cui sono incorniciati volti noti e cari. Credo sia proprio questo il senso profondo del mecenatismo moderno: intessere una rete virtuosa e offrire una struttura solida affinché l'arte sia tutelata e continui ad essere nel tempo Patrimonio dell'umanità. Ringrazio quindi il FAI e Intesa Sanpaolo che insieme alla Fondazione Banca Popolare di Bergamo e all'Associazione "Salviamo San Bernardino Onlus" hanno creduto nel progetto finanziando un intervento dall'esito straordinario, fermamente voluto dall'Amministrazione, per far risplendere un meraviglioso Luogo del Cuore».

Claudio Cecchinelli, Capo Delegazione FAI di Bergamo, commenta soddisfatto: «Questo intervento si aggiunge a quelli conclusi e in corso, finanziati grazie al progetto “I Luoghi del Cuore” in provincia di Bergamo: dalla Basilica di Santa Giulia al Convento di San Nicola ad Almenno San Salvatore, dal Santuario della Cornabusa a Sant’Omobono Terme, ai Globi del Coronelli nella Biblioteca Angelo Mai di Bergamo, senza dimenticare il Mulino di Baresi, primo Bene del FAI nel nostro territorio».

Pierangela Giussani, Capogruppo Gruppo FAI della Bassa Bergamasca: «A chiusura delle Giornate FAI di Primavera nel 2019, svoltesi proprio a Caravaggio, abbiamo appreso con soddisfazione l’assegnazione del finanziamento da parte del FAI per la Chiesa di San Bernardino: questa è stata per tutti una piacevole conclusione. Oggi, in questa giornata di festa, il Gruppo FAI della Bassa Bergamasca è orgoglioso di essere nuovamente presente per mostrare ai visitatori la parte della Chiesa che nel 2019 non era visibile, nascosta da masserizie e in stato di abbandono, e che invece torna a risplendere grazie anche al progetto “I Luoghi del Cuore”. E questa è solo una delle possibilità di far rinascere un bene prezioso, che il progetto “I Luoghi del Cuore” offre ai territori. Anche l'Oratorio della Beata Vergine Assunta di Calvenzano, meglio nota come Chiesetta degli Alpini o Chiesetta dei campi, per la quale tanti cittadini si sono uniti durante la raccolta voti al censimento 2020, per farne conoscere il valore e le necessità di recupero, pur non avendo ricevuto un finanziamento diretto dal FAI, grazie alla visibilità ottenuta ha visto l’attivazione di contaminazioni positive e meccanismi virtuosi sul territorio e ha potuto così beneficiare dei fondi necessari per realizzare il progetto di un nuovo impianto illuminotecnico che verrà inaugurato il prossimo 18 marzo 2023, giornata della commemorazione per i morti di Covid. Un ulteriore risultato raggiunto, seppur in maniera indiretta, grazie all’azione del FAI per il Patrimonio e i territori».

Gianluigi Venturini, Direttore regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo afferma: «In linea con il principio di responsabilità sociale, Intesa Sanpaolo condivide dal 2004 con il FAI i valori del progetto “I Luoghi del Cuore” volto alla piena valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del nostro bel Paese attraverso il diretto coinvolgimento e la sensibilizzazione degli italiani. Anche questo è un modo concreto per rafforzare i rapporti con le comunità e con il territorio in cui la Banca è presente. Intesa Sanpaolo considera l’arte e la cultura risorse strategiche del Paese in grado di innescare processi di crescita anche sul piano sociale, economico e occupazionale e sono inserite nel programma di sostenibilità ESG del Piano d'impresa».

Segue un commento dell’Associazione Salviamo San Bernardino Onlus, costituita il 18 marzo 2014 sulla spinta di Angelo Sghirlanzoni che ha voluto completare il lavoro svolto negli anni da don Franco Perdomini e da Beppe Fumagalli, per promuovere il restauro della chiesa omonima, degli altari e degli affreschi: «Nel 2014 l’Associazione si è rivolta a tutti i cittadini di “buona volontà”, al Comune di Caravaggio, alla Provincia di Bergamo e alla Parrocchia e tutti hanno accettato di collaborare. Col sostegno di Irma Toninelli e Marco Bettani, abbiamo raccolto 17.200 voti, nell’ambito della campagna “I Luoghi del Cuore” e abbiamo così ottenuto un contributo di 30.000 euro per il restauro della Chiesa. Ma l’Associazione non si è fermata e ha anche raccolto altri 41.318 euro con il 5x1000, di cui oltre 24.000 già versati al Comune di Caravaggio».

Foto in evidenza: Marta Pernigoni

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