Venezia e la Laguna: la salute dell’una è legata al destino dell’altra

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Venezia e la Laguna: la salute dell’una è legata al destino dell’altra
Focus

15 luglio 2021

Se il decreto sulle grandi navi soddisfa e supera le aspettative dal punto di vista della tutela di Venezia, invitiamo il Governo a fare un ulteriore passo avanti a tutela della laguna. Sulle pagine del “Gazzettino” del 15 luglio 2021 il commento del Presidente FAI Andrea Carandini.

Il nuovo decreto segna un passo avanti storico per Venezia, ben oltre le aspettative, di cui va reso grande merito al Governo. Emergono dal testo disposizioni radicali e innovative che dimostrano una consapevolezza piena della gravità della situazione in relazione all’eccezionalità di Venezia. Per la prima volta - notizia straordinaria! - si riconosce alle vie d’acqua della città - Bacino e Canale di San Marco e Canale della Giudecca - il titolo di monumento nazionale, con tanto di vincolo del Ministero della Cultura, che si estende dal consueto ambito paesaggistico a una tutela ambientale integrale (giustamente in carico al Ministero della Cultura, perché in una visione dell’ambiente davvero contemporanea la storia non è scindibile dalla natura).

25 MILA TONNELLATE

Saranno ammesse a Venezia solo navi di stazza inferiore a 25 mila tonnellate (mentre ci si aspettava 40mila), ma anche con emissioni inquinanti contenute (le navi più piccole spesso sono più vecchie e inquinanti di quelle più grandi e moderne). Le navi di stazza maggiore troveranno un approdo temporaneo a Porto Marghera, da adattare allo scopo. Una seconda buona notizia, però, è che ogni adattamento, anche solo la manutenzione sui canali esistenti, e quindi a maggior ragione lo scavo di nuovi canali, sarà sottoposto alla valutazione d’impatto ambientale, che invece finora era stata più volte discussa, se non negata. Si stabilisce quindi un forte strumento a garanzia della tutela della laguna che è tutt’uno con la città, perché la salute dell’una è legata al destino dell’altra. Se il decreto soddisfa e supera le aspettative dal punto di vista della tutela della città, invitiamo allora il Governo a fare un ulteriore passo avanti a tutela della laguna. Perché non limitare a 25 mila tonnellate, fino a un massimo di 40 mila, la stazza delle navi da turismo ammesse in generale nella laguna? Perché non tenere fuori del tutto le navi sopra le 40 mila tonnellate fino a quando sarà pronto il porto extra-lagunare, dirottandole su altri porti oppure ammettendo finalmente che la laguna di Venezia è troppo fragile per consentire questo tipo di turismo? Come a Venezia non si va in macchina, non si potrà andare con gigantesche navi da crociera... Risparmieremmo così i costi per adeguare Porto Marghera come soluzione "temporanea" all’approdo di queste navi, e soprattutto argineremmo rischi e costi ambientali causati dall’eventuale scavo dei canali. Ben sappiamo, infatti, che questi scavi sconvolgono il delicatissimo equilibrio idrogeologico della laguna, da preservare "whatever it takes!" - per la tutela di Venezia e del suo ambiente, già sotto le minacce del cambiamento climatico e dell’erosione dei fondali dovuta al traffico navale.

TURISMO DI MASSA

Questa soluzione, inoltre, riducendo il traffico delle navi da crociera nella laguna attenuerebbe di fatto l’impatto del turismo di massa, che negli ultimi anni ha stravolto la città, svuotando il numero e l’identità dei cittadini. Attenuare questa pressione contribuirà a innalzare la qualità del turismo stesso e a rigenerare, poco a poco, il tessuto urbano, in troppi aspetti oggi lacerato, il che forse è un problema ancor più grave delle grandi navi. Solo se Venezia tornerà a essere una città potrà nuovamente offrire ai turisti di tutto il mondo un’esperienza autentica e ricca, che origina dalla sua straordinaria e peculiare identità, e che sarà ben più soddisfacente e memorabile di una fotografia scattata da una immensa nave da crociera.

Andrea Carandini, Presidente FAI

Articolo apparso sul “Gazzettino – Ed. Venezia Mestre” del 15 luglio 2021

Immagine in alto: Porto di Lido-San Nicolò e la laguna di Venezia
di Didier Descouens - Opera propria

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