A Villa Panza si recupera l’acqua piovana dal Settecento

A Villa Panza si recupera l’acqua piovana dal Settecento

Condividi
A Villa Panza si recupera l’acqua piovana dal Settecento
In primo piano

21 giugno 2018

#salvalacqua

L'acqua è un bene essenziale per l'umanità ma è una risorsa scarsa che va valorizzata e difesa attraverso azioni congiunte volte al risparmio, al recupero e e al riciclo. Nell'ambito della campagna di sensibilizzazione del FAI ecco alcuni approfondimenti su casi virtuosi di gestione idrica.

Poco distante da Villa e Collezione Panza, a Varese, si trova un’antica grande cisterna seminterrata di raccolta delle acque: un enorme e suggestivo spazio quadrangolare diviso in 4 navate per 6 campate e scandito da 15 colonne in mattoni a vista, capace di raccogliere 1.000 mc d’acqua, ovvero ben 1 milione di litri.

Si tratta del ‘vascone’ dove a metà del Settecento il marchese Paolo Antonio Menafoglio ottenne il permesso di raccogliere l’acqua piovana degli edifici della zona: una cisterna che acquistò qualche anno prima dalla Casa dei Carmelitani Scalzi di Biumo Superiore, sua dimora di campagna dove si trova oggi Villa Panza.

La cisterna

Nel “vascone” si raccolgono tuttora le acque piovane degli edifici e dei terreni circostanti tramite un’apposita rete di tubazioni che permette anche di raggiungere il parco di Villa Panza e alimentare le tre fontane settecentesche del parterre.

Loading

Alcuni dettagli architettonici denotano grande attenzione e accortezza nella costruzione. I muri perimetrali sono rivestiti di intonaco in coccio pesto, utilizzato per le sue naturali proprietà impermeabilizzanti, e sono strombati in modo da contenere la spinta del terreno e dell’acqua contenuta nella vasca stessa.

Lungo il lato nord, al centro di ogni campata e a circa 3 metri da terra, si trovano 6 bocche d’adduzione in pietra, mentre sul fondo, in corrispondenza di ciascuna di esse, sono appoggiate delle lastre che hanno lo scopo di limitare l’effetto erosivo dovuto alla continua caduta dell’acqua sul pavimento e di rallentarne fortemente il flusso, al fine di consentire il deposito delle impurità sul fondo.

In un angolo del “vascone”, completamente chiuso per ricavarne una camera di prelievo, avviene un ulteriore filtraggio: l’acqua entra nella camera attraverso una griglia in mattoni, a cui è addossato uno strato di sassi di fiume, che trattengono sabbie, sassi e particolato fine. Il risultato è che l’acqua che si raccoglie dentro le mura della camera di prelievo risulta essere priva di impurità e adatta a essere usata nel Bene del FAI.

Tutte le informazioni sul 'vascone' sono tratte dal volume “Il “Vascone” di raccolta delle acque di Villa Menafoglio Litta Panza" (Varese, 2002) di Giorgio Crugnola, Marco Guadagnolo.

Il laghetto

Esteso su una superficie di 33.000 metri quadrati e disposto su due livelli, il parco presenta un ingente patrimonio botanico che comprende, accanto alle diverse specie autoctone, anche numerosi e interessanti esemplari esotici.

Il laghetto nel parco di Villa e Collezione Panza.
Il laghetto nel parco di Villa e Collezione Panza.
Il laghetto nel parco di Villa e Collezione Panza.

L’impianto settecentesco del giardino fu modificato nell’Ottocento dall’architetto Luigi Canonica: nelle aree perimetrali eseguì alcuni interventi paesaggistici con piantagioni libere di piante ad alto fusto ed arbustive secondo la nuova moda romantica. E’ proprio a quest’epoca che risale la realizzazione di un piccolo lago nel terzo parterre, alimentato dall’acqua in eccesso delle fontane, ovvero dall’acqua piovana proveniente dal “vascone”.

Il laghetto di Villa Panza costituisce ancora oggi una riserva idrica di circa 300 mc, utilizzata per irrigare il grande parco insieme al profondo pozzo artesiano scavato all’interno del giardino intorno al 1960.

L’area del laghetto è stata recentemente sistemata: è stato ripulito e dotato di un sistema di filtri, lampade UV e pompe che consente di mantenere pulita l’acqua. Inoltre, la siepe che ingombrava gli argini, rendendo angusto il passaggio intorno al laghetto, è stata eliminata e al suo posto ora ci sono piccoli alberi e arbusti ornamentali. Il laghetto romantico è tornato finalmente a essere un nuovo punto di interesse nel parco.

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te