Densamente popolata sin dalla preistoria la fascia collinare a ridosso della piana costiera tra i torrenti Simeri e Tacina ha restituito le tracce della continua occupazione dei luoghi posti lungo l’arco costiero del Golfo di Squillace, confermandone il suo potenziale commerciale e produttivo. Le evidenze archeologiche meglio indagate si concentrano nelle loc. Acqua di Friso, Basilicata e Chiaro. Alla prima appartengono i resti di un santuario rurale greco del VI - V secolo a.C., edificato come polo di contatto, scambio culturale ed economico con le popolazioni indigene. In loc. Basilicata è nota la presenza di una Villa rustica di età romana (I secolo a.C. - I secolo d.C.) con annessa area produttiva e un successivo edificio di culto cristiano circondato da una vasta area cimiteriale (72 tombe) in uso tra il VI e il VII secolo d.C. In loc. Chiaro è stato ritrovato un consistente scarico di scarti di vasellame fittile da trasporto da ascrivere a una vasta area produttiva di età romana.