I Luoghi del Cuore
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BOSCO DI ACCETTURA

BOSCO DI ACCETTURA

ACCETTURA, MATERA

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BOSCO DI ACCETTURA
Il Bosco di Montepiano è una delle cerrete più belle della Basilicata che si estende tra i 700 ed i 1.200 m. Tanti sono i motivi d’interesse, innanzitutto il borgo di Valmiletta, un suggestivo gruppo di antiche case in pietra (risale al XVIII secolo) costruito come base per le attività agricole, ma anche i sentieri che collega l’abitato a Montepiano. Lungo il percorso si costeggiano seminativi, pascoli cespugliati, antichi casolari e radi boschi di cerro, o i tratti delimitati da muretti a secco ed arbusti spinosi, forse un modo per rendere il passaggio obbligato per le greggi. Si incontra la caratteristica Pietra del Corvo, una bella formazione di roccia arenacea, suggestivo balcone verso l’alta valle della Salandrella, Gallipoli-Cognato ed Accettura. Giunti nel bosco vero e proprio, una rete di antichi sentieri e più recenti strade forestali, permette di visitare la splendida cerrete colonnare con alberi alti fino a 30 metri. Di notevole importanza storica è anche il Tratturo di Montepiano, una delle tante testimonianze legate alla transumanza ed all’allevamento bovino assieme all’antico casone dove una volta si trasformavano i prodotti delle mucche podoliche. Ancora visibile al limite del bosco, l’antica Neviera di Montepiano, un profondo fossato dove una volta si conservava la neve. Montepiano, come altre foreste lucane, è stato luogo di rifugio per le bande di briganti che dopo l’Unità d’Italia scorrazzavano per la Lucania. Da segnalare i dipinti realizzati da Ernesto Treccani che hanno ispirato la composizione di un maestro della musica sinfonica italiana del Novecento, Riccardo Malipiero. Nel bosco di Montepiano, inoltre, viene scelto il Maggio: un grosso cerro che verrà trasportato da coppie di buoi in paese per fungere da sposo nel celeberrimo matrimonio degli alberi, il Maggio di Accettura.

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Il Bosco di Montepiano è una delle cerrete più belle della Basilicata che si estende tra i 700 ed i 1.200 m. Tanti sono i motivi d’interesse, innanzitutto il borgo di Valmiletta, un suggestivo gruppo di antiche case in pietra (risale al XVIII secolo) costruito come base per le attività agricole, ma anche i sentieri che collega l’abitato a Montepiano. Lungo il percorso si costeggiano seminativi, pascoli cespugliati, antichi casolari e radi boschi di cerro, o i tratti delimitati da muretti a secco ed arbusti spinosi, forse un modo per rendere il passaggio obbligato per le greggi. Si incontra la caratteristica Pietra del Corvo, una bella formazione di roccia arenacea, suggestivo balcone verso l’alta valle della Salandrella, Gallipoli-Cognato ed Accettura. Giunti nel bosco vero e proprio, una rete di antichi sentieri e più recenti strade forestali, permette di visitare la splendida cerrete colonnare con alberi alti fino a 30 metri. Di notevole importanza storica è anche il Tratturo di Montepiano, una delle tante testimonianze legate alla transumanza ed all’allevamento bovino assieme all’antico casone dove una volta si trasformavano i prodotti delle mucche podoliche. Ancora visibile al limite del bosco, l’antica Neviera di Montepiano, un profondo fossato dove una volta si conservava la neve. Montepiano, come altre foreste lucane, è stato luogo di rifugio per le bande di briganti che dopo l’Unità d’Italia scorrazzavano per la Lucania. Da segnalare i dipinti realizzati da Ernesto Treccani che hanno ispirato la composizione di un maestro della musica sinfonica italiana del Novecento, Riccardo Malipiero. Nel bosco di Montepiano, inoltre, viene scelto il Maggio: un grosso cerro che verrà trasportato da coppie di buoi in paese per fungere da sposo nel celeberrimo matrimonio degli alberi, il Maggio di Accettura.
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