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CASSANO D'ADDA, MILANO

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Tratto da Wikipedia: L'imponente edificio sorge in un luogo di importanza strategica per il controllo del valico dell'Adda, naturale baluardo che garantiva la difesa ed il controllo del transito delle merci. Il castello è posto nel punto più alto della bastionata, dove il fiume descrive un'ampia curva verso levante, lambito dalle acque del canale Muzza, derivato dal fiume nel 1220. Nel XIII secolo Cassano era poco più di una fattoria di proprietà del monastero di S. Ambrogio di Milano, circondata da poche casupole di contadini: i testi di Sire Raul e Ottone Morena, storici dell'epoca, non accennano all'esistenza di un castello, mentre da altri documenti risulta che fin dall'epoca dell'arcivescovo Ansperto di Milano esistesse in quel luogo una fortificazione. La costruzione del Castello di Cassano sembra risalire all'epoca carolingia (non c'è documentazione sicura su cui risalire per determinare l'anno di costruzione del castello, che tuttavia sembra intorno all'anno 808), in un luogo tale da dominare il fiume Adda. Durante il Medioevo, fu oggetto di contese tra Guelfi e Ghibellini e in seguito tra Torriani e Visconti. La costruzione del castello e dell'attiguo ricetto, nel quale nei momenti di pericolo trovavano rifugio gli abitanti della campagna, si deve ad Ottone Visconti, arcivescovo di Milano dal 1261 al 1295, il quale ne fece un baluardo contro i Torriani, che scacciati da Milano si erano rifugiati nella Geradadda. Nel 1294 Ottone fece ampliare la rocca su tre lati, includendola nel novero delle fortezze statali anzichè arcivescovili: ciò sta ad indicare l'inizio della politica di trasferimento del potere ecclesiastico a quello laico a favore della sua famiglia. Una volta consolidato il potere visconteo, il castello venne ulteriormente potenziato, diventando un caposaldo della linea difensiva dell'Adda verso oriente, contro le mire espansionistiche della Repubblica di Venezia. Tra il 1355 e il 1370 Bernabò Visconti intraprese grandi opere per la costruzione e il potenziamento dei suoi castelli a difesa del suo stato. Ai rimaneggiamenti viscontei a Cassano avrebbe lavorato, Francesco Beneduso, uno dei primi e dei pochi nomi di architetti di castelli lombardi che siano noti. I secoli XIV e XV videro la rocca di Cassano teatro di un'interminabile serie di guerre tra famiglie e signorie rivali, in lotta per il predominio su Milano. Nel 1406 nel castello venne imprigionato e poi strangolato Antonio Visconti. Nel 1426 papa Martino V si impossesso del castello, nel tentativo di farsi mediatore tra Milano e Venezia, la cui rivalità comprometteva l'equilibrio politico della penisola. Nel 1446 i Veneziani, varcata l'Adda, colsero alle spalle le truppe di Filippo Maria Visconti e si impossessarono della rocca. Furono i veneziani a potenziare il castello ed il ricetto cingendoli con un fossato e costruendo un bastione a stella all'imbocco del canale Muzza, fortini sulla Terra, isolotto tra i due corsi d'acqua, un ponte levatoio in legno e altre fortificazioni lignee sulla sponda opposta del fiume, al fine di ostacolare o ritardare il ritorno del nemico. Estinta la dinastia dei Visconti, i Milanesi chiamarono il condottiero Francesco Sforza dalla Romagna: in dieci giorni lo Sforza conquistò il castello. Il nuovo duca, ritenendo il luogo di vitale importanza per la difesa di Milano, affidò i lavori di potenziamento del castello di Cassano a Bartolomeo Gadio, uno dei massimi architetti militari del XV secolo, che nell'epistolario lasciò ampia documentazione dei lavori eseguiti. Avvalendosi dell'opera di altri ingegneri militari, ognuno con specifiche competenze, ideò l'imponente muraglia a doppio muro munito di contrafforti esterni e casematte che scende fino al piano della Muzza, e predispose l'allargamento della bocca del canale stesso per aumentarne la portata d'acqua a scopo difensivo. Il Gadio munì anche di merli e falconiere gli spalti del castello. Gli onerosi lavori di fortificazione vennero ostacolati da difficoltà economiche,

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