I Luoghi del Cuore
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CHIESA DELLA RISURREZIONE

CHIESA DELLA RISURREZIONE

CRESCENTINO, VERCELLI

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CHIESA DELLA RISURREZIONE
L'edificio, iniziato sotto la direzione dei fabbricieri Michele Godetti, misuratore e Giuseppe Reynaud, conserva, nelle sue linee architettoniche, tratti significativi di tardo barocco piemontese. Quantunque non sia stato possibile risalire con certezza al progettista - che alcuni suppongono il Prunotto - dalle forme artistiche in cui si estrinsecò l'architettura locale nella seconda metà del secolo XVIII-, non va sottovalutato l'influsso che esercitarono le opere di Bernardo Vittone (1705-1770) e di alcuni suoi allievi che operarono nei nostri paesi con grande maestria. L'autore del progetto scelse una pianta a forma rettangolare, sulla quale impostò il vano centrale ad una navata, con l'altar maggiore realizzato a conclusione della navata stessa e, a lato, due altari minori. I caratteri essenziali dell'interno consistono in una certa espressività della forma dinamica dello spazio, esaltato dallo sviluppo della copertura, con la cupola sovrastante il centro. La facciata esterna, ormai fortemente erosa, è formata da tre settori, nei quali si rispecchia una linea architettonica e decorativa essenziale. Lateralmente sono state ricavate due nicchie che probabilmente contenevano statue. Sopra il portale venne apposta una scritta, ora scomparsa, inneggiante al Cristo Risorto. Malgrado le deturpazioni dovute all'infiltrazione di acqua piovana per la caduta del voltino semicircolare, possiamo tuttavia riconoscere chiaramente in tale facciata quell'impronta borghese e razionale che rispondeva alle esigenze urbanistiche e al gusto provinciale dell'epoca. Il campanile, iniziato nel marzo del 1795 su disegno dell'architetto crescentinese Ferrero, fu realizzato sopra l'intersezione d'angolo del muro portante sinistro e della facciata, escludendo un altro progetto che prevedeva il suo innalzamento nel lato nord, dietro la chiesa.

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L'edificio, iniziato sotto la direzione dei fabbricieri Michele Godetti, misuratore e Giuseppe Reynaud, conserva, nelle sue linee architettoniche, tratti significativi di tardo barocco piemontese. Quantunque non sia stato possibile risalire con certezza al progettista - che alcuni suppongono il Prunotto - dalle forme artistiche in cui si estrinsecò l'architettura locale nella seconda metà del secolo XVIII-, non va sottovalutato l'influsso che esercitarono le opere di Bernardo Vittone (1705-1770) e di alcuni suoi allievi che operarono nei nostri paesi con grande maestria. L'autore del progetto scelse una pianta a forma rettangolare, sulla quale impostò il vano centrale ad una navata, con l'altar maggiore realizzato a conclusione della navata stessa e, a lato, due altari minori. I caratteri essenziali dell'interno consistono in una certa espressività della forma dinamica dello spazio, esaltato dallo sviluppo della copertura, con la cupola sovrastante il centro. La facciata esterna, ormai fortemente erosa, è formata da tre settori, nei quali si rispecchia una linea architettonica e decorativa essenziale. Lateralmente sono state ricavate due nicchie che probabilmente contenevano statue. Sopra il portale venne apposta una scritta, ora scomparsa, inneggiante al Cristo Risorto. Malgrado le deturpazioni dovute all'infiltrazione di acqua piovana per la caduta del voltino semicircolare, possiamo tuttavia riconoscere chiaramente in tale facciata quell'impronta borghese e razionale che rispondeva alle esigenze urbanistiche e al gusto provinciale dell'epoca. Il campanile, iniziato nel marzo del 1795 su disegno dell'architetto crescentinese Ferrero, fu realizzato sopra l'intersezione d'angolo del muro portante sinistro e della facciata, escludendo un altro progetto che prevedeva il suo innalzamento nel lato nord, dietro la chiesa.
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