La chiesa di San Cristoforo è un edificio religioso sconsacrato di Mantova, di proprietà dello Stato, situato in via Giulio Romano, angolo via Acerbi. La chiesa è situata a margine del centro della città storica, lungo una delle arterie principali che conducevano alla zona paludosa del Tè, dove si trovavano le stalle dei famosi cavalli, vanto della casata dei Gonzaga.
Sorse come chiesa conventuale dei Celestini e sostenuta da Paola Malatesta, consorte del marchese di Mantova Gianfrancesco Gonzaga, nella quale volle ospitare anche un piccolo ospedale.
Al suo interno erano esposti quadri di valore, tra cui la Sacra Famiglia, opera di Cesare da Sesto e conservata al Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona. La chiesa venne sconsacrata nel Settecento.
In tempi più recenti, durante il periodo della Repubblica di Salò, la chiesa all’angolo di via Acerbi e via Giulio Romano diventò parte della caserma della brigata nera Marcello Turchetti e, infine, sistemazione d’emergenza per le famiglie rimaste senza tetto per i bombardamenti anglo-americani. Nel dopoguerra diventò anche una bottega e laboratorio di mobili d’antiquariato, fino al 1999, quando l’attività si trasferì e l’ex chiesa chiuse i battenti.
La chiesa merita di essere valorizzata e di tornare ad essere uno spazio fruibile dal pubblico.