La chiesa, annoverata tra le più interessanti delle Marche per la preziosità degli apparati decorativi e pittorici, rappresenta un notevole esempio dello stile barocco nella regione e, con le sue mura, contribuisce a ricordare l'antica presenza dei Filippini a Fermo, la sua costruzione è cominciata quando il santo era ancora in vita.
La chiesa, chiusa da 50 anni e sconsacrata, presenta una ricchezza e una varietà della decorazione plastica, realizzata a stucco, pittorica e i raffinati altari in scagliola. Il portale barocco in pietra istriana presenta nella parte bassa due fasce di cornici rettilinee modanate sovrastate da un architrave riquadrato concluso ai lati da due fiori in rilievo. Nella parte alta il portale mostra due ulteriori lavorazioni: la prima con vedute che incorniciano una lapide con iscrizione tra due maschere laterali e una seconda rappresentata da un timpano curvilineo, intervallato al centro da una preziosa testa d’angelo a tutto tondo con lunghe e lavorate ali.
Consacrata nel 1607, presenta una facciata incompiuta con portale barocco in pietra istriana; a metà del Settecento venne inglobata al convento che le fu costruito accanto. Oggi di proprietà del Comune, la chiesa fu chiusa al culto nel 1925 e, dopo anni di progressivo abbandono, verte oggi in uno stato di completo degrado. A seguito del sisma che ha colpito le Marche nel 1997, il Comune ha redatto un progetto di riparazione che è stato approvato nel 2003. I lavori sono stati avviati nel 2009.
La struttura fu ferita e danneggiata dal sisma del 1997, lo stesso che colpì Assisi.
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