I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
CHIESA DI SAN PIETRO

CHIESA DI SAN PIETRO

ARDESIO, BERGAMO

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CHIESA DI SAN PIETRO
Una volta era la sentinella del paese, il primo saluto per chi saliva in Ardesio: è infatti costruito sull'estremo limitare sud di un antico terrazzo fluviale, un tempo lontano dal nucleo storico del paese; pertanto fu a volte indicato come “fuori dalla terra”. Ora è stato inglobato dall’espansione urbanistica del capoluogo, ma resta un monumento significativo dell’immagine e della storia del nostro paese. Ha due porte: la maggiore, contenuta in un bellissimo portale in pietra locale, è posta ad ovest, con ai lati due finestre con le grate; l'altra a nord è in pietra. Appena entrati nell’oratorio, a destra si trova l'acquasantiera in marmo di Ardesio. La navata ha il soffitto circolare. Le pareti e il soffitto sono ornate da stucchi settecenteschi, ai quattro angoli della navata ci sono le nicchie delle statue dei santi: sant’Anna e Maria bambina a nord est, san Luigi a nord ovest, la Madonna del Carmine a sud ovest, sacro Cuore a sud est. Il pavimento è in cotto antico. Il presbiterio è coperto da volta ad ombrello ed ha un bell’altare ligneo del seicento che cinge un bellissimo affresco, raffigurante il battesimo di Gesù e la Madonna col Bambino. L’affresco è attribuito dalla tradizione orale ad Alessandro de Ardese, zio del grande Alessandro Bonvicino, detto Il Moretto. Ciò conferma l'ipotesi di chi fa risalire questo affresco al quattrocento. Accanto alla Madonna c’è un frammento dell’affresco di un santo. La Madonna col Bambino era considerata miracolosa, così in una testimonianza di Zuanne da Lezze del 1596, che annotava la devozione dei fedeli verso questa immagine, che richiamava pellegrini da «terre lontane». Sovrastante l’affresco centrale possiamo ammirare un’altro affresco con al centro la Santa Trinità e ai lati san Pietro e san Paolo, fatto dipingere nel seicento successivamente all’ampliamento. Sul pavimento del presbiterio è stata posto un vetro per osservare la sottostante traccia della preesistente costruzione, a conferma della tradizione orale che attribuisce la costruzione dell’oratorio dalla trasformazione di un’antica tribulina. All’angolo nord est della navata si apre la porta di accesso al campanile, mentre sull’angolo sud est vi è una porta che accede alla piccola sacrestia, che ha una finestra con sottostanti nicchie in marmo. Sul lati nord e sud del presbiterio ci sono dei sedili di legno opera artigianale del settecento. Anteriormente all’ampliamento effettuato nel seicento, sulla parete sud della navata esisteva il secondo altare in onore di S. Maria: la struttura delle malte, prima della loro copertura, attestava la presenza di questo altare. Ora si possono osservare due frammenti di affresco: il primo riguarda una deposizione, l’altro richiama nello stile e nell’immagine alcuni affreschi del sacello di san Rocco e san Sebastiano, sito in piazza san Giorgio. Sulla parete a nord i frammenti richiamano san Cristoforo ed altri santi. All’esterno e tutt’intorno vi è un bellissimo portico con colonne di marmo di Ardesio e pavimento in cotto. Questo porticato si disse costruito in ottemperanza agli auspici dati in occasione della visita apostolica di san Carlo Borromeo del 1575, che impose la chiusura del cimitero esistente accanto alla chiesa. Sulla parete esterna a sud si può ammirare il frammento dell’affresco del leone di san Marco. A fianco c’è il frammento dell’affresco raffigurante la scena dell’uccisione del drago da parte di san Giorgio, patrono della Parrocchia. Sulla facciata est si intravede un altro frammento di affresco, parte della scena del drago. Sul lato sud si può osservare la scalinata in selciato “res” limitata da listelli in pietra, e la scala di accesso al porticato in marmo di Ardesio, mentre da nord si accede al porticato dalla piazzetta antistante con la stradina che si collega alla strada pubblica.

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Una volta era la sentinella del paese, il primo saluto per chi saliva in Ardesio: è infatti costruito sull'estremo limitare sud di un antico terrazzo fluviale, un tempo lontano dal nucleo storico del paese; pertanto fu a volte indicato come “fuori dalla terra”. Ora è stato inglobato dall’espansione urbanistica del capoluogo, ma resta un monumento significativo dell’immagine e della storia del nostro paese. Ha due porte: la maggiore, contenuta in un bellissimo portale in pietra locale, è posta ad ovest, con ai lati due finestre con le grate; l'altra a nord è in pietra. Appena entrati nell’oratorio, a destra si trova l'acquasantiera in marmo di Ardesio. La navata ha il soffitto circolare. Le pareti e il soffitto sono ornate da stucchi settecenteschi, ai quattro angoli della navata ci sono le nicchie delle statue dei santi: sant’Anna e Maria bambina a nord est, san Luigi a nord ovest, la Madonna del Carmine a sud ovest, sacro Cuore a sud est. Il pavimento è in cotto antico. Il presbiterio è coperto da volta ad ombrello ed ha un bell’altare ligneo del seicento che cinge un bellissimo affresco, raffigurante il battesimo di Gesù e la Madonna col Bambino. L’affresco è attribuito dalla tradizione orale ad Alessandro de Ardese, zio del grande Alessandro Bonvicino, detto Il Moretto. Ciò conferma l'ipotesi di chi fa risalire questo affresco al quattrocento. Accanto alla Madonna c’è un frammento dell’affresco di un santo. La Madonna col Bambino era considerata miracolosa, così in una testimonianza di Zuanne da Lezze del 1596, che annotava la devozione dei fedeli verso questa immagine, che richiamava pellegrini da «terre lontane». Sovrastante l’affresco centrale possiamo ammirare un’altro affresco con al centro la Santa Trinità e ai lati san Pietro e san Paolo, fatto dipingere nel seicento successivamente all’ampliamento. Sul pavimento del presbiterio è stata posto un vetro per osservare la sottostante traccia della preesistente costruzione, a conferma della tradizione orale che attribuisce la costruzione dell’oratorio dalla trasformazione di un’antica tribulina. All’angolo nord est della navata si apre la porta di accesso al campanile, mentre sull’angolo sud est vi è una porta che accede alla piccola sacrestia, che ha una finestra con sottostanti nicchie in marmo. Sul lati nord e sud del presbiterio ci sono dei sedili di legno opera artigianale del settecento. Anteriormente all’ampliamento effettuato nel seicento, sulla parete sud della navata esisteva il secondo altare in onore di S. Maria: la struttura delle malte, prima della loro copertura, attestava la presenza di questo altare. Ora si possono osservare due frammenti di affresco: il primo riguarda una deposizione, l’altro richiama nello stile e nell’immagine alcuni affreschi del sacello di san Rocco e san Sebastiano, sito in piazza san Giorgio. Sulla parete a nord i frammenti richiamano san Cristoforo ed altri santi. All’esterno e tutt’intorno vi è un bellissimo portico con colonne di marmo di Ardesio e pavimento in cotto. Questo porticato si disse costruito in ottemperanza agli auspici dati in occasione della visita apostolica di san Carlo Borromeo del 1575, che impose la chiusura del cimitero esistente accanto alla chiesa. Sulla parete esterna a sud si può ammirare il frammento dell’affresco del leone di san Marco. A fianco c’è il frammento dell’affresco raffigurante la scena dell’uccisione del drago da parte di san Giorgio, patrono della Parrocchia. Sulla facciata est si intravede un altro frammento di affresco, parte della scena del drago. Sul lato sud si può osservare la scalinata in selciato “res” limitata da listelli in pietra, e la scala di accesso al porticato in marmo di Ardesio, mentre da nord si accede al porticato dalla piazzetta antistante con la stradina che si collega alla strada pubblica.
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