Si colloca a ridosso del Centro storico con annesso l'omonimo monastero
Alla fine del XIII secolo, il convento con l'annessa chiesa degli Agostiniani sorse non lontano dalla parrocchia di San Nicola, nel borgo ove, per via dell'aumento del commercio con i territori agricoli meridionali, si era registrato un rapido incremento della popolazione La chiesa fu estesamente rinnovata nel terzo quarto del Settecento, secondo qualificati modi di ambito vanvitelliano. La chiesa fu ristrutturata sotto la supervisione del padre agostiniano Giuseppe De Vita, soprintendente generale delle fabbriche dell'Ordine nella provincia napoletana; durante i lavori, la navata fu munita di un apparato decorativo classicheggiante, fu costruita la cupola.
L'interno, finemente decorato, presenta uno schema planimetrico simile all'Annunziata di Napoli, con l'unico ordine architettonico trabeato sull'alto basamento, con la successione di cappelle poco profonde, che si aprono sull'aula unica coperta con volta a botte lunettata e unghie triangolari a vela, e con le colonne binate agli ingressi. Alla facciata fu assegnata una configurazione asimmetrica, a causa del ridotto spazio disponibile sul lato sinistro, in corrispondenza del poderoso campanile medievale. Incompiuta, mostra il rustico magistero di bozze di tufo giallo. Si presenta scandita in due registri sormontati da un timpano finale. Il portale d'ingresso alla chiesa, architravato e provvisto di timpano, è inquadrato da una struttura sporgente costituita da due colonne laterali che sorreggono la trabeazione. Uguale sistema si riscontra al secondo livello dove è presenta una finestra architravata e lunettata. All'interno, la navata voltata a botte, la crociera cupolata ed il qualificato presbiterio evidenziano soluzioni particolari come le ornie in stucco delle finestre che riprendono diffusi motivi vanvitelliani.