Costituisce un raro e interessante esempio di mecenatismo nel panorama artistico e architettonico. La costruzione, iniziata nel 1954, fu voluta e finanziata da Enrico Mattei, presidente in quegli anni dell’Ufficio Nuove Chiese per la Diocesi di Milano. L’architetto Mario Bacciocchi, sotto la guida attenta di Mattei, ne curò ogni dettaglio. Il progetto rielabora schemi compositivi tradizionali in una veste architettonica moderna: la facciata a capanna, si presenta con un forte cromatismo che richiama le cattedrali toscane; alla base si apre un portico che ripara i tre portali d’ingresso, di cui quello centrale fu disegnato dai fratelli Arnaldo e Giò Pomodoro. L’interno della chiesa, un vasto spazio a navata unica magnificamente illuminato da un lucernario che copre interamente il presbiterio, è ornato da un grande numero di opere d'arte, di cui le maggiori sono i pannelli che decorano il soffitto, di Andrea Cascella, e il mosaico che chiude il presbiterio, di Fiorenzo Tomea.