Nel cuore della Sicilia, in provincia di Enna, sul punto più alto dell'antichissima città di Assoro, nel 1623 i frati minori riformati edificarono la chiesa e il convento di Santa Maria degli Angeli.
L’accesso al complesso avviene attraverso un’imponente scalinata realizzata intorno al 1650, alla cui base vi è croce composta da due monoliti di roccia. La chiesa presenta una facciata priva di ornamenti che rispecchia i canoni dell’ordine francescano: povertà, umiltà e semplicità. Varcata la soglia della chiesa si accede al vestibolo, definito da una volta a crociera con profilo ribassato che sorregge il coro. L’impianto, ad unica navata, presenta una cappella laterale sul lato nord, dedicata all’Immacolata; le pareti longitudinali sono caratterizzate da una serie di altari laterali ai quali corrispondono delle nicchie ospitanti i simulacri lignei di San Pasquale, di Sant' Antonio da Padova e dell'Immacolata. La chiesa, nel 1754, venne decorata seguendo il canone dell’horror vacui, ovvero terrore del vuoto, infatti, sull’intera superficie della fabbrica storica, dalle pareti alla volta, non vi è uno spazio bianco. Le pitture, a trombe l’oeil, raffigurano elementi geometrici, fitomorfi, ghirlande floreali ed in più vi sono simulate delle profondità prospettiche che rendono uno spettacolo meraviglioso. Di particolare interesse, artistico e simbolico è il ciclo degli affreschi presenti nella cappella dell’Immacolata, omaggio alla vita di Maria. Sono raffigurate, ad esempio: lo sposalizio di Maria e Giuseppe, la fuga in Egitto con Giuseppe che conduce Maria e il bambino, le figure di quattro Sante ed anche due scene non presenti nei vangeli canonici ma dati dai vangeli apocrifi.
L'altare principale è caratterizzato da una struttura in legno e in stile barocco, riproducente la facciata di una chiesa con triplo ordine di colonne tortili e coronamento con cupola dorata. un'ampia nicchia contiene la statua della Madonna degli Angeli, titolare della chiesa, talvolta coperta da una tela raffigurante san Francesco, purtroppo danneggiata.
Di notevole pregio è il coro, caratterizzato da stalli in legno finemente cesellati e riccamente decorato da affreschi con scene tratte dai vangeli e nei cartigli ritroviamo dei paragoni con la mitologia.
Il pavimento è costituito da piastrelle in cotto, un tempo smaltate con motivi floreali e policromatici, al di sotto del quale vi è una cripta, attualmente non accessibile, un tempo utilizzata per la sepoltura, principalmente dei monaci.
Di particolare pregio all’interno del convento troviamo: la zona archeologica che presenta tracce di condutture scavate nel pavimento e l’ambiente del refettorio che presenta un affresco raffigurante l’ultima cena di cui non si conosce l'autore e di difficile datazione.