I Luoghi del Cuore
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CHIESA DI SANTA MARIA DEL TIGLIO

CHIESA DI SANTA MARIA DEL TIGLIO

GRAVEDONA, COMO

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CHIESA DI SANTA MARIA DEL TIGLIO
La chiesa risale al XII secolo: il nome deriverebbe da una pianta di tiglio cresciuta sul campanile a fine costruzione. è un esempio chiaro di stile romanico, costruita utilizzando la pietra locale: il marmo bianco di Musso e la pietra nera di Olcio. Si tratta di una chiesa a pianta è centrale, nella tradizione dei battisteri, e presenta tre absidi semicircolari sui tre lati, mentre la facciata è caratterizzata dal campanile aggettante, un unicum nell'architettura lombarda, derivato da modelli renani e borgognoni; il campanile ha base quadrata, mentre la parte superiore è ottagonale, e probabilmente venne costruito in epoca più tarda. L'interno è un ampio ambiente caratterizzato dalle due absidi laterali, dal presbiterio in cui sono state ricavate tre nicchie e dal loggiato che corre sopra le absidi. Il pavimento è recente, ma nell'angolo nord-est si trova un frammento del mosaico pavimentale del V secolo. Un tempo i muri dovevano essere decorati da un ricco ciclo di affreschi, di cui oggi restano poche testimonianze. Sopra la nicchia centrale di destra si trova un'Adorazione dei Magi, che venne realizzato al posto del fatiscente affresco miracoloso, citato negli Annali di Fulda. Al centro dell'abside meridionale si vedono i resti di un affresco devozionale raffigurante la Vergine in trono col Bambino e Santi, mentre, in controfacciata si trova quello che è l'affresco più antico della chiesa: il Giudizio Universale. Quest'affresco risale alla prima metà del XIV secolo. L'abside settentrionale è decorata dai resti di affreschi devozionali risalenti alla seconda metà del XIV secolo. La parete nord ospita anche un capolavoro della scultura romanica lombarda: un Crocifisso ligneo scolpito nel XII secolo. La scultura, in legno di pioppo e ontano, raffigura un Cristo dai tratti del volto molto allungati, che richiamano la scultura dell'area renana e nordeuropea.

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La chiesa risale al XII secolo: il nome deriverebbe da una pianta di tiglio cresciuta sul campanile a fine costruzione. è un esempio chiaro di stile romanico, costruita utilizzando la pietra locale: il marmo bianco di Musso e la pietra nera di Olcio. Si tratta di una chiesa a pianta è centrale, nella tradizione dei battisteri, e presenta tre absidi semicircolari sui tre lati, mentre la facciata è caratterizzata dal campanile aggettante, un unicum nell'architettura lombarda, derivato da modelli renani e borgognoni; il campanile ha base quadrata, mentre la parte superiore è ottagonale, e probabilmente venne costruito in epoca più tarda. L'interno è un ampio ambiente caratterizzato dalle due absidi laterali, dal presbiterio in cui sono state ricavate tre nicchie e dal loggiato che corre sopra le absidi. Il pavimento è recente, ma nell'angolo nord-est si trova un frammento del mosaico pavimentale del V secolo. Un tempo i muri dovevano essere decorati da un ricco ciclo di affreschi, di cui oggi restano poche testimonianze. Sopra la nicchia centrale di destra si trova un'Adorazione dei Magi, che venne realizzato al posto del fatiscente affresco miracoloso, citato negli Annali di Fulda. Al centro dell'abside meridionale si vedono i resti di un affresco devozionale raffigurante la Vergine in trono col Bambino e Santi, mentre, in controfacciata si trova quello che è l'affresco più antico della chiesa: il Giudizio Universale. Quest'affresco risale alla prima metà del XIV secolo. L'abside settentrionale è decorata dai resti di affreschi devozionali risalenti alla seconda metà del XIV secolo. La parete nord ospita anche un capolavoro della scultura romanica lombarda: un Crocifisso ligneo scolpito nel XII secolo. La scultura, in legno di pioppo e ontano, raffigura un Cristo dai tratti del volto molto allungati, che richiamano la scultura dell'area renana e nordeuropea.
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