La chiesa e il monastero sono stati realizzati dai Benedettini tra l'XI ed il XII secolo, ma hanno subito diversi rimaneggiamenti. Il complesso rimase per molti anni in totale abbandono e fu recuperato negli anni Trenta del '900 da un gruppo di padri amigoniani. Attualmente l'aspetto medievale è in buona parte perduto, ma l'interno è quello tipico delle chiesette romaniche, con lo spazio scandito in tre ampie navate, divise da due file di pilastri cilindrici. La copertura a volte venne sostituita con un tetto a capriate, mentre l'abside, ora spogliata dal suo rivestimento, doveva essere dipinta. Le spoglie di Sant'Irene, rimosse dalle catacombe di Priscilla a Roma, sono state traslate nel 1834 in una cappella laterale della chiesa. All'esterno si trova uno splendido portale: sulle facce interne degli stipiti laterali son presenti dei graffiti con simboli legati alle credenze religiose popolari. Molto particolare è la presenza di una statuetta, risalente al XII – XIII secolo.