I Luoghi del Cuore
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CONVENTO DI SAN FRANCESCO

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CARINOLA, CASERTA

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CONVENTO DI SAN FRANCESCO
Il complesso di San Francesco è posto su una collina che prospetta sulla cittadella di Carinola, lambita dalle strade che, da questa, conducevano al vicino abitato di Carani (uno dei tre borghi costituenti lattuale frazione di Casanova). Del complesso conventuale, oggi sede dellOrdine Francescano Frati Minori (O.F.M.), le prime informazioni documentate giungono a partire dal 1330 circa. Pertanto, verosimilmente, si potrebbe affermare che esso sia stato fondato appena qualche anno prima della sua citazione nel Provinciale ad opera del vescovo puteolano fra Paolino da Venezia. Altra notizia sul convento è riportata nelle Croniche di Marco da Lisbona, dove si attesterebbe la presenza, nel 1605, a Carinola e nel convento, di San Giacomo della Marca. Secondo la tradizione, il luogo conserva la grotta che ospitò per breve tempo san Francesco durante il suo itinerario di visita ai luoghi francescani della Campania. Fra Francesco Gonzaga nel De origine seraphicae del 1587, invece, affermava che il poverello di Assisi, giunto a Carinola, si insediò in una struttura dedicata al Battista che, dopo la sua morte, gli fu dedicata. Ledificio di culto si presenta con una pianta a navata unica, con laggiunta postuma di una seconda navata, più piccola, lungo il lato sinistro. La realizzazione di edifici ad aula è tipica delle strutture ecclesiastiche francescane. Il periodo di edificazione della struttura, poi, coinciderebbe con la diffusione della cultura artistica angioina a Napoli e nel territorio dominato dalla dinastia regale francese. Limpianto originario a navata unica coperta a tetti e la sua conclusione attraverso unabside quadrangolare, anchessa coperta a tetti, rendono la struttura alquanto semplice, nonostante laggiunta di quattro altari, tra i secoli XVI e XVIII, in prossimità della zona absidale. Allinterno della chiesa spiccano, poi: larco trionfale a sesto acuto, che imposta su pilastri semicircolari con capitelli fitomorfi, il tutto in pietra grigia; la monofora sulla parete frontale dellabside ad arco acuto e profilo polilobato, simile allapertura posta nellabside della cattedrale di Carinola, con nodi trasversali nella zona mediana e allimposta che ne interrompono lascensionalità; le tre cappelle ricavate nello spessore della parete destra. 1. Il chiostro del convento e gli ambienti che lo circondano sono stati oggetto di profondi restauri durante gli anni Cinquanta del Novecento. Diversi ambienti al piano superiore crollati o pericolanti furono ricostruiti, come la cappella di San Francesco, che fu ampliata rispetto a quella originaria. Il chiostro è a pianta quadrangolare, con un corridoio per lato, che si apre sul cortile centrale tramite cinque arcate ogivali. Le campate sono coperte con crociere a sesto acuto. Osservando le colonne che reggono le arcate del quadriportico si notano due fasi costruttive. Quella originaria, coeva alla chiesa, ascrivibile al periodo angioino, costituita dai lati che costeggiano la chiesa e la parte orientale del convento. In questa porzione le arcate sono sostenute da pilastri polistili in pietra di tufo grigio, con capitelli che presentano decorazioni che rievocano elementi naturali. Laltra, di epoca successiva, probabilmente frutto di una ricostruzione di quella parte crollata, presenta arcate sostenute da pilastri ottagonali in pietra di piperno, con le teste identiche alle basi. Su due lati del chiostro si aprono diversi ambienti, un tempo tutti con specifiche funzioni.

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Il complesso di San Francesco è posto su una collina che prospetta sulla cittadella di Carinola, lambita dalle strade che, da questa, conducevano al vicino abitato di Carani (uno dei tre borghi costituenti lattuale frazione di Casanova). Del complesso conventuale, oggi sede dellOrdine Francescano Frati Minori (O.F.M.), le prime informazioni documentate giungono a partire dal 1330 circa. Pertanto, verosimilmente, si potrebbe affermare che esso sia stato fondato appena qualche anno prima della sua citazione nel Provinciale ad opera del vescovo puteolano fra Paolino da Venezia. Altra notizia sul convento è riportata nelle Croniche di Marco da Lisbona, dove si attesterebbe la presenza, nel 1605, a Carinola e nel convento, di San Giacomo della Marca. Secondo la tradizione, il luogo conserva la grotta che ospitò per breve tempo san Francesco durante il suo itinerario di visita ai luoghi francescani della Campania. Fra Francesco Gonzaga nel De origine seraphicae del 1587, invece, affermava che il poverello di Assisi, giunto a Carinola, si insediò in una struttura dedicata al Battista che, dopo la sua morte, gli fu dedicata. Ledificio di culto si presenta con una pianta a navata unica, con laggiunta postuma di una seconda navata, più piccola, lungo il lato sinistro. La realizzazione di edifici ad aula è tipica delle strutture ecclesiastiche francescane. Il periodo di edificazione della struttura, poi, coinciderebbe con la diffusione della cultura artistica angioina a Napoli e nel territorio dominato dalla dinastia regale francese. Limpianto originario a navata unica coperta a tetti e la sua conclusione attraverso unabside quadrangolare, anchessa coperta a tetti, rendono la struttura alquanto semplice, nonostante laggiunta di quattro altari, tra i secoli XVI e XVIII, in prossimità della zona absidale. Allinterno della chiesa spiccano, poi: larco trionfale a sesto acuto, che imposta su pilastri semicircolari con capitelli fitomorfi, il tutto in pietra grigia; la monofora sulla parete frontale dellabside ad arco acuto e profilo polilobato, simile allapertura posta nellabside della cattedrale di Carinola, con nodi trasversali nella zona mediana e allimposta che ne interrompono lascensionalità; le tre cappelle ricavate nello spessore della parete destra. 1. Il chiostro del convento e gli ambienti che lo circondano sono stati oggetto di profondi restauri durante gli anni Cinquanta del Novecento. Diversi ambienti al piano superiore crollati o pericolanti furono ricostruiti, come la cappella di San Francesco, che fu ampliata rispetto a quella originaria. Il chiostro è a pianta quadrangolare, con un corridoio per lato, che si apre sul cortile centrale tramite cinque arcate ogivali. Le campate sono coperte con crociere a sesto acuto. Osservando le colonne che reggono le arcate del quadriportico si notano due fasi costruttive. Quella originaria, coeva alla chiesa, ascrivibile al periodo angioino, costituita dai lati che costeggiano la chiesa e la parte orientale del convento. In questa porzione le arcate sono sostenute da pilastri polistili in pietra di tufo grigio, con capitelli che presentano decorazioni che rievocano elementi naturali. Laltra, di epoca successiva, probabilmente frutto di una ricostruzione di quella parte crollata, presenta arcate sostenute da pilastri ottagonali in pietra di piperno, con le teste identiche alle basi. Su due lati del chiostro si aprono diversi ambienti, un tempo tutti con specifiche funzioni.
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