L’edificio presenta un chiostro seicentesco con archi retti da colonne monolitiche di epoca romana e rinascimentale. La chiesa, costruita nel 1580, è stata restaurata nei secoli XVIII e XIX. L’entrata è preceduta da un porticato rinascimentale con tre archi retti da colonne monolitiche. All’interno, ad una sola navata, sono un coro ligneo del 1625 di Gianfrancesco Del Tito, dipinti cinquecenteschi rappresentanti Sant’Antonio, San Francesco ed una Deposizione. Il soffitto in legno dorato a cassettoni con tele del 1724 di Giuseppe Castellano raffiguranti varie figure di santi e l’altare maggiore in marmi policromi intarsiati. La chiesa, annessa al Convento dei Frati Minori Osservanti, viene costruita tra il 1580 ed il 1589. Sulla facciata si nota lo stemma caratterizzato da un cinghiale con tre monti. L’ingresso principale avviene attraverso un pronao composto da tre arcate a tutto sesto in pietra, poggianti su colonne di granito. Il pronao, di pianta rettangolare, è coperto da tre volte a crociera; le lunette perimetrali rappresentano l’Agiografia di San Francesco (1765). Il chiostro viene edificato agli inizi del Seicento e completato, unitamente agli affreschi raffiguranti gli episodi della vita del santo francescano e alla cisterna, verso la metà del XVII secolo. Si presenta a pianta quadrata ed è composto di ventiquattro archi, poggianti su colonne marmoree, sulle cui basi di piperno scolpito vi sono losanghe e rosoni. Nel convento vi sono importanti testimonianze figurative: l’“Immago Trinitatis” con le martiri Santa Caterina d’Alessandria, Santa Lucia e Sant’Agata, dipinto del ‘500 di Grazia o Grazzi Leonardo, detto Leonardo da Pistoia; la Madonna del Carmine e la Vergine Incoronata con il Bambino ed i Santi Francesco e Giovanni Battista, tavola cinquecentesca attribuita a Sivestro Buono.