Nel 1483, per volontà dei mercanti amalfitani, pisani, genovesi e catalani residenti a Palermo, per adornare il sagrato della Chiesa Sant’Eulalia dei Catalani venne fatta costruire una fontana muraria: il Garraffo, con cinque cannoli di bronzo da cui sgorgava abbondante acqua purissima. Era sormontata da una nicchia, sotto la cui volta stava collocato il Genio, l'antico nume tutelare ed emblema civico di Palermo, in una delle sette rappresentazioni presenti in città.
La statua, realizzata nel 1483 dallo scultore Pietro de Bonitate, raffigura un re, incoronato, con un giovane corpo vigoroso e il volto di vecchio, con in braccio una serpe che gli succhia il petto. Il Genio della Vucciria è detto “Palermo lu Grandi” per distinguerlo da quello più piccolo (“Palermo u’ nico”) che si trova invece a Palazzo delle Aquile, sede del Municipio, in Piazza Pretorio.
Nel 1663, come indicato sulla targa soprastante, l’edicola del Genio fu abbellita con una cornice marmorea e fu arricchita di un basamento con gli stemmi dei quattro quartieri della città con al centro un’aquila reale. Due nicchie laterali, più piccole, ospitavano due Sante vergini protettrici, le quali furono trafugate assieme agli stemmi del basamento. Nel 1698, a causa dell’umidità che danneggiava la parete, la vasca venne abolita e l’acqua della fontana fu convogliata in un nuovo monumento costruito al centro della piazza: la fontana del Garraffo, oggi spostata in Piazza Marina.
569° Posto
1,058° Posto
1,606° Posto
1,722° Posto
2,750° Posto
663° Posto
43° Posto
1,388° Posto