Nella parte alta del borgo di Calvi, cinto da alte mura in pietra, il giardino si estende per 1,3 ettari e fa parte di un più ampio complesso monastico, fondato per le suore benedettine di Narni nel 1715. Il cinquecentesco Palazzo Ferrini – oggi sede del Comune e di un museo dedicato al monastero – viene unificato a due chiese grazie a una monumentale facciata progettata a partire dal 1739 da Ferdinando Fuga.
Il giardino, in lieve pendenza, è caratterizzato da una serie di terrazzamenti con muretti a secco ed è percorso da una serie di vialetti ortogonali che conservano edicole votive e stazioni di una Via Crucis.
Abitato dalle monache fino al 1994, dal 2002 è (in parte) aperto al pubblico come museo. Espone opere d’arte di artisti locali e di influenza romana e abruzzese, databili tra il XVI e il XVIII secolo.
Di gran fascino è la visita agli gli ambienti della vita monastica: le antiche cucine, la grande cisterna per la raccolta delle acque piovane e i lavatoi a essa collegati, la legnaia e la carbonara, il frantoio e il magazzino per l’olio, le “stanze per il pane, il formaggio et altre spezie”, i due grandi forni con gli essiccatoi, etc. Viene così raccontata la secolare vita quotidiana di questo grande monastero, organizzato come un piccolo microcosmo autosufficiente, dove il tempo sembra si sia fermato.
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