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L’ANTICA FONDERIA DELL’ITI LUCARELLI

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L’ANTICA FONDERIA DELL’ITI LUCARELLI
Nel beneventano, l’ITI Lucarelli ha sempre rappresentato un punto di riferimento storico, rafforzato dalla sua collocazione che nel tempo è rimasta quella in viale S. Lorenzo. Ancora oggi la città si sveglia al suono della sua sirena proprio a ricordare la storia e il valore legato a questo posto. Le sue origini risalgono allo scorso secolo quando, nella prossimità della Basilica della Madonna delle Grazie fu istituita la Scuola Tecnica di “Arte e Mestieri” che divenne in pochi anni un “modello da imitare”. La risonanza di detta scuola portò al suo riconoscimento come Regia Scuola, con R.D. del 14 settembre 1906 e al suo sviluppo in termini di ampiezza dei locali e funzionalità dei laboratori. Nel Primo conflitto mondiale offrì un particolare “contributo patriottico” provvedendo a fornire materiale da guerra all’ Amministrazione Militare costruendo proiettili di artiglieria. Era evidente una trasformazione necessaria delle macchine già presenti in officina il cui costo sarebbe stato tranquillamente ammortizzato dalle entrate conseguenti la committenza. Una volta terminata la guerra si ravvisava il vantaggio che ne sarebbe scaturito nella didattica in quanto gli alunni si sarebbero succeduti a rotazione facendo pratica su macchinari innovativi. L’impianto industriale risulta completo e pronto per iniziare il suo ciclo produttivo nel dicembre del 1915 e ciò trova conferma con una prima consegna di circa 20.000 pezzi effettuata all’Amministrazione militare nel febbraio del 1916. La lavorazione continua con altre commissioni: era l’occasione giusta per trovare i fondi necessari allo sviluppo e all’ampliamento della Scuola. Nel 1922 venne intitolata a “Giambattista Bosco Lucarelli”, illustre parlamentare sannita, come riconoscimento dell’impegno profuso nel settore scolastico. Sempre nel 1922 fu acquisito il forno “Invictus” per fonderia in ghisa grazie al quale furono create anche sculture di famosi artisti. Su preventiva autorizzazione del Ministro il 16 ottobre 1940 l’Istituto Tecnico Industriale aprì ufficialmente le iscrizioni agli alunni per l’anno scolastico 1940-41. Con R.D. n° 1073 del 4 luglio 1941 la scuola si trasformò in Regio Istituto Tecnico Industriale per costruttori aeronautici “Italo Balbo”. L’intitolazione a G.B. Lucarelli venne ripristinata nel 1945 al termine del secondo conflitto mondiale. L’istituto si arricchisce di ulteriori reparti: officina meccanica, reparto forgia, reparto aggiustaggio. Nel reparto fonderia erano installati un carro ponte da quattro tonnellate a comando elettrico, due forni a crogiolo, una stufa per l’essiccamento delle formature (Lamberto Ingaldi, 1940 – 1990). Non meno importante è stato il contributo dato durante la seconda guerra mondiale con la produzione nella fonderia, ad opera dei mastri fonditori, di parti di cannone e parti di aerei militari. Il patrimonio archeologico industriale interno alla scuola è costituito sia da corposi e interessanti beni archivistici che da beni materiali con macchinari che sono stati e che sono ancora depositati nei locali della parte antica dell’Istituto. La produzione interessava anche la realizzazione di opere d'arte alcune delle quali sono state restaurate dagli stessi alunni negli ultimi anni. Naturalmente l’intervento di recupero e di restauro riservato ai macchinari non può essere affidato agli studenti ma necessita la presa in carico da parte di esperti del settore; così come è meritevole di attenzione l’edificio che ospita la fonderia con il suo cubilotto, una struttura con le sue capriate in legno esempio di archeologia industriale che difficilmente si trova nel territorio sannita. Obiettivo di questo recupero è la realizzazione di un museo didattico di archeologia industriale, fruibile al pubblico, che renda gli studenti consapevoli del grande valore che ha questo luogo, in cui tutti i giorni entrano, ricco di memoria, che rappresenta uno spaccato della nostra storia.

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