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ORATORIO GHISILIERI - CHIESA VECCHIA DI SAN CARLO

SANT AGOSTINO, FERRARA

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ORATORIO GHISILIERI - CHIESA VECCHIA DI SAN CARLO
L'Oratorio Ghisilieri - Chiesa Vecchia di San Carlo (Fe), è una piccola chiesa barocca del Seicento di notevole interesse architettonico, storico e artistico. E purtroppo crollata con gravissimi danni in seguito al sisma del 20 maggio scorso. Simbolo della comunità e del terremoto. Consacrata e dedicata ai Santi Carlo e Benedetto, è il più antico esempio di architettura religiosa e artistica del Comune di Sant'Agostino e da essa ha preso il nome il paese di San Carlo. Viene eretta nel 1685, per volontà del senatore Francesco Ghisilieri (1650-1712), mecenate e protettore delle arti bolognesi che qui possedeva terreni e una residenza di campagna. Ideatore e autore di questo edificio è l'architetto bolognese Agostino Barelli (1626-1697), noto per aver esportato il barocco italiano in Baviera. Molto interessante il richiamo e l'ispirazione, per dedica, forme e pianta, alla chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane (1638-1667), eretta a Roma dal grande architetto barocco Francesco Borromini (1599-1667). Al suo interno, preziosi gli affreschi seicenteschi di Biagio Bovi, di scuola carraccesca, e Tommaso Aldrovandini, noto quadraturista italiano (1653-1736). Pregevole la bella pala dell'altare maggiore attribuita sempre a Bovi, che rappresenta San Carlo Borromeo e San Gregorio ai piedi della Madonna col Bambino. Molto interessante la tela intitolata Sant'Antonio da Padova inginocchiato davanti al Bambino Gesù opera del Guercino e Benedetto Gennari Junior (Cento 1591–1666; Cento 1633–1715), dipinto pressochè uguale alla tela con medesimo soggetto conservato nella parrocchiale di San Giovanni in Persiceto (Bo). Suggestiva la composizione in cotto del Compianto di Cristo Morto, ricostruzione di una più antica scultura lignea andata distrutta, ubicata in una cappelletta esterna all'edificio. Gli affreschi purtroppo sono andati persi con il crollo della volta. Le tele invece sono state salvate. Ciò che è rimasto miracolosamente integro è Il maestoso altare maggiore dell'Oratorio Ghisilieri, una pregevole opera barocca che consta di tre importanti elementi. Una bella composizione architettonica, monumentale e scultorea in muratura, stucco e scagliola, sormontata da una cimasa affollata di putti e ricci barocchi e decorata dalla Colomba dello Spirito Santo e ricche ghirlande di fiori e frutti. Sui lati, due nicchie accolgono le imponenti statue di Sant'Elena (sinistra) e Santa Chiara (destra). La bella pala d'altare seicentesca attribuita a Biagio Bovi, di scuola carraccesca, e ora al sicuro a Sassuolo, campeggia invece al centro del complesso. Ritratti, sotto lo sguardo di putti, la Madonna con il Bambino. Ai loro piedi: San Carlo Borromeo a sinistra, alfiere e protagonista della Controriforma Cattolica, santo a cui è dedicato questo oratorio e patrono di San Carlo, nonchè grande amico di papa Pio V, l'eroe della battaglia di Lepanto e antenato di Francesco Ghisilieri. A destra è raffigurato invece San Gregorio I Magno, uno dei più importanti Padri della Chiesa cattolica. Datato 1785 è poi il prezioso e riccamente decorato altare ligneo – recuperato a pezzi da sotto le macerie - ideato per contenere e mostrare ai fedeli le ossa di San Benedetto martire provenienti dalle catacombe romane. questa importante reliquia – che fa parte del cospicuo patrimonio devozionale, comprensivo delle pantofole di Papa Pio V, accumulatosi nel tempo in questo oratorio - fu donata nel 1687 dalla contessa Francesca Albergati, moglie del conte e senatore Francesco Ghisilieri

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L'Oratorio Ghisilieri - Chiesa Vecchia di San Carlo (Fe), è una piccola chiesa barocca del Seicento di notevole interesse architettonico, storico e artistico. E purtroppo crollata con gravissimi danni in seguito al sisma del 20 maggio scorso. Simbolo della comunità e del terremoto. Consacrata e dedicata ai Santi Carlo e Benedetto, è il più antico esempio di architettura religiosa e artistica del Comune di Sant'Agostino e da essa ha preso il nome il paese di San Carlo. Viene eretta nel 1685, per volontà del senatore Francesco Ghisilieri (1650-1712), mecenate e protettore delle arti bolognesi che qui possedeva terreni e una residenza di campagna. Ideatore e autore di questo edificio è l'architetto bolognese Agostino Barelli (1626-1697), noto per aver esportato il barocco italiano in Baviera. Molto interessante il richiamo e l'ispirazione, per dedica, forme e pianta, alla chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane (1638-1667), eretta a Roma dal grande architetto barocco Francesco Borromini (1599-1667). Al suo interno, preziosi gli affreschi seicenteschi di Biagio Bovi, di scuola carraccesca, e Tommaso Aldrovandini, noto quadraturista italiano (1653-1736). Pregevole la bella pala dell'altare maggiore attribuita sempre a Bovi, che rappresenta San Carlo Borromeo e San Gregorio ai piedi della Madonna col Bambino. Molto interessante la tela intitolata Sant'Antonio da Padova inginocchiato davanti al Bambino Gesù opera del Guercino e Benedetto Gennari Junior (Cento 1591–1666; Cento 1633–1715), dipinto pressochè uguale alla tela con medesimo soggetto conservato nella parrocchiale di San Giovanni in Persiceto (Bo). Suggestiva la composizione in cotto del Compianto di Cristo Morto, ricostruzione di una più antica scultura lignea andata distrutta, ubicata in una cappelletta esterna all'edificio. Gli affreschi purtroppo sono andati persi con il crollo della volta. Le tele invece sono state salvate. Ciò che è rimasto miracolosamente integro è Il maestoso altare maggiore dell'Oratorio Ghisilieri, una pregevole opera barocca che consta di tre importanti elementi. Una bella composizione architettonica, monumentale e scultorea in muratura, stucco e scagliola, sormontata da una cimasa affollata di putti e ricci barocchi e decorata dalla Colomba dello Spirito Santo e ricche ghirlande di fiori e frutti. Sui lati, due nicchie accolgono le imponenti statue di Sant'Elena (sinistra) e Santa Chiara (destra). La bella pala d'altare seicentesca attribuita a Biagio Bovi, di scuola carraccesca, e ora al sicuro a Sassuolo, campeggia invece al centro del complesso. Ritratti, sotto lo sguardo di putti, la Madonna con il Bambino. Ai loro piedi: San Carlo Borromeo a sinistra, alfiere e protagonista della Controriforma Cattolica, santo a cui è dedicato questo oratorio e patrono di San Carlo, nonchè grande amico di papa Pio V, l'eroe della battaglia di Lepanto e antenato di Francesco Ghisilieri. A destra è raffigurato invece San Gregorio I Magno, uno dei più importanti Padri della Chiesa cattolica. Datato 1785 è poi il prezioso e riccamente decorato altare ligneo – recuperato a pezzi da sotto le macerie - ideato per contenere e mostrare ai fedeli le ossa di San Benedetto martire provenienti dalle catacombe romane. questa importante reliquia – che fa parte del cospicuo patrimonio devozionale, comprensivo delle pantofole di Papa Pio V, accumulatosi nel tempo in questo oratorio - fu donata nel 1687 dalla contessa Francesca Albergati, moglie del conte e senatore Francesco Ghisilieri

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