L’orto lapidario sorse nel 1843 nell’antica area sepolcrale cittadina, a fianco di quello che divenne poi il Museo di Storia ed Arte. Su quattro ripiani sono esposti epigrafi, monumenti e sculture sepolcrali, onorarie e sacre di epoca romana provenienti da tutta la regione, compresi Aquileia e il Litorale istriano. Nell’angolo del muraglione a sostegno del sagrato della Cattedrale un cunicolo sotterraneo accede ai resti del basamento e della scalinata del propileo del I secolo d.C., in parte incastonato nelle murature medievali del campanile di San Giusto. Sul quarto ripiano sorge il tempietto neoclassico che custodisce il cenotafio di Winckelmann (1833), illustre archeologo tedesco ucciso nel 1768. Scendendo le scale si accede al Giardino del Capitano, che conserva le torri e le mura quattro-cinquecentesche della città, il lapidario medioevale e moderno con iscrizioni, stemmi, sculture ed elementi architettonici salvati dalle demolizioni degli antichi edifici cittadini.