I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
PALAZZO AJUTAMICRISTO

PALAZZO AJUTAMICRISTO

PALERMO

591°

POSTO

4

VOTI
Condividi
PALAZZO AJUTAMICRISTO
Il Palazzo prende il nome da Guglielmo Ajutamicristo, barone di Misilmeri e di Calatafimi, che l'aveva fatto costruire per la sua famiglia tra il 1495 ed il 1501. Questi, banchiere di origine pisana, arricchitosi nel giro di qualche decennio con il commercio di formaggi e di cereali siciliani, stanco di abitare nell'arabo castello di Misilmeri, da tempo desiderava realizzare nella capitale una "domus magna" che bene potesse rappresentare la sua ricchezza e che risultasse da ornamento e decoro alla città stessa. L'occasione gli fu offerta dall'arrivo a Palermo del celebre architetto Matteo Carnilivari (già autore del Palazzo Abatellis, oggi Galleria Regionale della Sicilia), al quale egli affidò la fabbrica del suo palazzo sulla strada di Porta Termini. Ma, a causa dell'eccessiva spesa, il palazzo venne realizzato solo in parte, modificando i grandiosi piani stabiliti all'inizio. Lo storico palazzo fu in quel tempo la dimora prediletta di ospiti illustri. Nel 1500 ospitò la regina Giovanna, moglie del re Don Ferrante di Napoli; nel 1535 vi soggiornò l'imperatore Carlo V, non potendo alloggiare nel Palazzo Reale non adatto alla sua magnificenza; nel 1544 vi dimorò Muley Hassan, re di Tunisi, poco prima di essere accecato da suo figlio Ajaja; nel 1576 vi fu ricevuto Don Giovanni d'Austria, fratello del re Filippo II, vincitore della battaglia di Lepanto alla quale aveva preso parte anche l'ammiraglio Marcantonio Calefati con la flotta pisana. Nel 1588 Margherita Ajutamicristo concesse il palazzo a Francesco Moncada, primo principe di Paternò, per il canone di 390 onze annuali, concessione che ben presto si tramutò in proprietà. Nell'800 i Moncada vendono il Palazzo alle famiglie Calefati di Canalotti e Tasca d'Almerita; a tutt'oggi la famiglia Calefati detiene la sua parte di proprietà, mentre l'altra metà è stata acquistata dalla Regione Siciliana e sarà, a breve, sede della Soprintendenza per i Beni culturali. I lavori, curati dall'architetto Lina Bellanca, dirigente dell'ufficio, sono stati commissionati dalla sovrintendenza e sono durati tre anni circa. L'obiettivo è stato mantenere, laddove è stato possibile, lo stato originario sia della struttura quattrocentesca, più volte rivista nel corso dei secoli dai proprietari (Aiutamicristo, Moncada, Tasca, Canalotti), della pavimentazione di maioliche siciliane, di parte degli affreschi ritrovati sulle pareti, che in un primo momento saranno protetti da uno strato di cartongesso e delle splendide volte lignee. E' in fase di completamento il giardino prospicente l'ingresso del museo delle carrozze della collezione Martorana, a piano terra.

Gallery

Scheda completa al 100%
Arricchisci o modifica questa scheda

Esiste già una scheda per questo luogo?
Segnalaci se questa scheda è un duplicato.

I contenuti di questa scheda sono generati dagli utenti e non riflettono un giudizio del FAI sul luogo.
Il FAI non è responsabile dell’eventuale violazione di copyright delle immagini pubblicate.
Contenuti impropri e utilizzi non corretti delle immagini possono essere segnalati a: iluoghidelcuore@fondoambiente.it.
Questo luogo è stato votato anche nel:
Censimento 2022

591° Posto

4 Voti
Censimento 2020

10,635° Posto

13 Voti
Censimento 2018

2,500° Posto

33 Voti
Censimento 2016

1,430° Posto

42 Voti
Censimento 2014

10,916° Posto

1 Voti
Censimento 2010

4,351° Posto

1 Voti
0

Scopri altri luoghi vicini

591°
4 voti

Museo

MUSEO DI ZOOLOGIA "P. DODERLEIN"

PALERMO

590°
5 voti

Oratorio

ORATORIO SS. CROCIFISSO ALLA MAGIONE

PALERMO

589°
6 voti

Museo

STANZE AL GENIO - CASA MUSEO

PALERMO

591°
4 voti

Area naturale

ORTO BOTANICO

PALERMO

Scopri altri luoghi simili

10°
17,993 voti

Palazzo storico, dimora storica

VILLA MIRABELLINO DEL PARCO DELLA REGGIA DI MONZA

MONZA, MONZA E DELLA BRIANZA

12°
17,091 voti

Palazzo storico, dimora storica

CASTELLO DUCALE

MARIGLIANO, NAPOLI

37°
7,337 voti

Palazzo storico, dimora storica

VILLA PALLAVICINI A RIVAROLO

GENOVA

48°
5,698 voti

Palazzo storico, dimora storica

IDROSCALO E PALAZZO BRASINI TARANTO

TARANTO

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati

PALAZZO AJUTAMICRISTO

PALERMO

Condividi
PALAZZO AJUTAMICRISTO
Il Palazzo prende il nome da Guglielmo Ajutamicristo, barone di Misilmeri e di Calatafimi, che l'aveva fatto costruire per la sua famiglia tra il 1495 ed il 1501. Questi, banchiere di origine pisana, arricchitosi nel giro di qualche decennio con il commercio di formaggi e di cereali siciliani, stanco di abitare nell'arabo castello di Misilmeri, da tempo desiderava realizzare nella capitale una "domus magna" che bene potesse rappresentare la sua ricchezza e che risultasse da ornamento e decoro alla città stessa. L'occasione gli fu offerta dall'arrivo a Palermo del celebre architetto Matteo Carnilivari (già autore del Palazzo Abatellis, oggi Galleria Regionale della Sicilia), al quale egli affidò la fabbrica del suo palazzo sulla strada di Porta Termini. Ma, a causa dell'eccessiva spesa, il palazzo venne realizzato solo in parte, modificando i grandiosi piani stabiliti all'inizio. Lo storico palazzo fu in quel tempo la dimora prediletta di ospiti illustri. Nel 1500 ospitò la regina Giovanna, moglie del re Don Ferrante di Napoli; nel 1535 vi soggiornò l'imperatore Carlo V, non potendo alloggiare nel Palazzo Reale non adatto alla sua magnificenza; nel 1544 vi dimorò Muley Hassan, re di Tunisi, poco prima di essere accecato da suo figlio Ajaja; nel 1576 vi fu ricevuto Don Giovanni d'Austria, fratello del re Filippo II, vincitore della battaglia di Lepanto alla quale aveva preso parte anche l'ammiraglio Marcantonio Calefati con la flotta pisana. Nel 1588 Margherita Ajutamicristo concesse il palazzo a Francesco Moncada, primo principe di Paternò, per il canone di 390 onze annuali, concessione che ben presto si tramutò in proprietà. Nell'800 i Moncada vendono il Palazzo alle famiglie Calefati di Canalotti e Tasca d'Almerita; a tutt'oggi la famiglia Calefati detiene la sua parte di proprietà, mentre l'altra metà è stata acquistata dalla Regione Siciliana e sarà, a breve, sede della Soprintendenza per i Beni culturali. I lavori, curati dall'architetto Lina Bellanca, dirigente dell'ufficio, sono stati commissionati dalla sovrintendenza e sono durati tre anni circa. L'obiettivo è stato mantenere, laddove è stato possibile, lo stato originario sia della struttura quattrocentesca, più volte rivista nel corso dei secoli dai proprietari (Aiutamicristo, Moncada, Tasca, Canalotti), della pavimentazione di maioliche siciliane, di parte degli affreschi ritrovati sulle pareti, che in un primo momento saranno protetti da uno strato di cartongesso e delle splendide volte lignee. E' in fase di completamento il giardino prospicente l'ingresso del museo delle carrozze della collezione Martorana, a piano terra.
Campagne in corso in questo luogo
Storico campagne in questo luogo
I Luoghi del Cuore
2010, 2014, 2016, 2018, 2020, 2022
Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te