Rocca alto-medievale, probabilmente fatta costruire dagli Estensi come avamposto territoriale in difesa dei loro domini posti oltre il Canal Bianco.
L'edificio, che si trova nella storica piazza centrale (oggi piazza Risorgimento), fu usato anche come prigione, con custode, fino ad un'epoca piuttosto recente (primi anni '80).
Tra i nomi storici dei governatori incaricati della reggenza della rocca figura anche l'umanista Albertino Mussato.
Ultimo governatore Estense fu, invece, Pellegrino Prisciani al tempo di Ercole l d'Este (che con la pace di Bagnolo del 1484 cedette definitivamente il Polesine oltre il Canal Bianco, compresa Rovigo, alla Serenissima Repubblica di S. Marco, ovvero al doge di Venezia).
Nei primi anni '80, al suo interno, fu rinvenuto un'affresco dimenticato di una Madonna con bambino, una figura di nobildonna tipicamente Estense, di autore ignoto.
In epoca recente il fortilizio (in altri casi il recuperato cortiletto interno) è stato riaperto al pubblico, in particolare per una riuscita esposizione locale di presepi (di artisti sia locali che provenienti da diverse parti del mondo).
Con ogni probabilità l'area su cui oggi sorgono i resti dell'antico castello Estense si estendeva su una superficie molto più ampia, tramite un cortile interno, fino alle mura cittadine costruite a ridosso dell'antico fissato e disponeva di almeno altre due torri: una crollata (o, forse, demolita) verso la fine del '700, l'altra, invece, tuttora esistente ed adibita a "torre dell'orologio", dove era collocata la campana civica ed un originale orologio a pendolo con le fasi lunari (probabilmente risalente, nella sua prima concezione, all'epoca napoleonica).