L'oratorio di S. Martino, di cui si hanno le prime notizie a metà del 1500, è situato all'esterno del borgo tardomedievale di Clavi, Imperia. Si trova sulla sponda orientale del torrente Prino, al di là di un ponte in pietra a doppia arcata, che lo unisce all'abitato di Clavi. Non sono state ritrovate notizie storiche certe riguardanti la datazione esatta del manufatto né il suo autore, ma si sa che fu costruito nel XIII secolo ad opera dei Benedettini dell’Abbazia di San Martino al Monte di Albenga.
È possibile che l’oratorio sorgesse su un percorso parallelo alla litoranea via Julia Augusta, già in uso in epoca romana e che avesse lo scopo di dare ricovero a pellegrini, viandanti e mercanti. L'edificio, a navata unica, con i muri in pietra, tetto in ardesia e un piccolo campanile a vela, esprime tutta la semplicità di un'architettura rurale. Seguendo i dettami del Concilio di Trento, reca in facciata – unico lato intonacato - l’effigie del santo titolare e due finestrelle votive ai lati dell’ingresso, che permettevano di affacciarsi e pregare in ogni momento della giornata.
Nel Seicento l’oratorio diventa autonomo con una propria amministrazione. Nel 1626 in un libro dei conti si parla di un’ancona (tavola sacra dipinta, di solito in legno di pioppo, sovrapposta all’altare) probabilmente raffigurante S.Martino “per la quale sarebbero state pagate 20 lire di Genoa”. Alla fine del Settecento l’oratorio viene destinato a scuola pubblica nei giorni feriali. Nel 1872 l’oratorio viene ceduto allo Stato. Ma il tempo e l’incuria hanno rovinato sia il ponte che l’oratorio. L’oratorio è stato raggiunto sul lato a monte da una frana scesa per le fasce dalla strada soprastante la collina.
579° Posto
6,317° Posto
4,583° Posto
9,889° Posto
10,916° Posto
876° Posto
7° Posto