La struttura, sorta nel 1838, era nata in origine come elemento funzionale di raccordo tra due colline, ed è divenuta in seguito il fulcro più vitale del giardino. Questa complessa struttura ospitava al piano terreno la scuola, la burraia, le stalle, le abitazioni del vaccaro e del custode, il caffè ristorante degli “Animali parlanti” e la cantina; mentre il primo piano era costituito da una lunga galleria, percorribile in carrozza dove erano disposti trofei napoleonici e quadri di storia, a metà della quale si apriva il teatro. Esternamente sono ancora riconoscibili alcuni segni delle origini, quali l’arco trionfale, rimasto intatto, e il loggiato con le colonne doriche, opera di Angelo Gamberai. In prossimità del Ponte Napoleone si trova l’edificio denominato “Palazzina dei Promessi Sposi”, in onore di Alessandro Manzoni, che comprendeva gli alloggi delle maestre della scuola e alcuni ambienti da affittare.