Il terzo ampliamento della città trova la sua origine nei lavori svolti a partire dal 1702, sotto la direzione di Michelangelo Garove. A causa delle previste esigenze miltari, giustificate poi dall'assedio del 1706, la zona rimane separata dal resto dell'abitato ed inedificata per mantenersi a disposizione della Cittadella. Col felice esito dell'assedio e della Guerra di Successione Spagnola, negli anni seguenti si viene delineando l'esigenza di dare alla rinnovanda capitale un adeguato ingresso occidentale, da e verso il regale “Stradone di Francia”. Nel 1716 Filippo Juvarra progetta il complesso destinato ad assolvere anche alla funzione di alloggiamento dell'alto numero di militari di stanza alla Cittadella. Terminati solo parzialemente nel 1719, i Quartieri Militari di San Daniele e San Celso, vero manifesto laterizio dello spirito razionale del nuovo insediamento, sono i due isolati che aprendo via del Carmine, asse portante dell'ampliamento, si allargano porticati di fronte alla Nuova Porta Susina.