I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
SACRO MONTE DI BELMONTE

SACRO MONTE DI BELMONTE

VALPERGA, TORINO

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SACRO MONTE DI BELMONTE
Il Santuario di Belmonte si trova all’interno del complesso del Sacro Monte di Belmonte, una Riserva speciale della Regione Piemonte, posto a 700 metri sopra il paese di Valperga. Con Sacro Monte si intende un complesso devozionale posto su un’altura, in un ambiente naturale, costituito da una serie di cappelle che conducono a un santuario o a un luogo di culto. Il complesso di Belmonte, decretato Patrimonio dell’Unesco nel 2003 all’interno dell’insieme de “I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia”, fu eretto nel 1712 e si compone di 13 cappelle affrescate con la Via Crucis che portano fino al Santuario in cima al monte. Il Santuario, invece, è molto più antico: si dice che il luogo di culto originario fu eretto prima dell’anno Mille da una congregazione di benedettine provenienti dal vicino convento di Busano, mentre un’altra tradizione popolare lo vuole opera di Arduino d’Ivrea (re d’Italia dal 1002 al 1014) che lo fece costruire per omaggiare la Vergine in seguito ad una guarigione miracolosa. È sicuro invece che nel 1326 il Vescovo di Asti, Guido di Valperga, fece edificare un monastero per le monache di Santa Scolastica, mosso anch’egli da una grazie ricevuta dalla Madonna. In seguito alle disposizioni del Concilio di Trento, per cui le monache non potevano abitare in luoghi romiti, le religiose furono costrette nel 1601 ad abbandonare Belmonte a favore dei frati francescani. Si narra che nel momento in cui le monache stavano per abbandonare la chiesa portando con loro la statua della Vergine, tutto diventò buio e la statua impallidì, segno che fu interpretato come la volontà della Vergine che la statua restasse nel Santuario. I francescani si adoperarono per l’ampliamento del Santuario e del Convento durante tutto il Seicento e la fama di Belmonte e delle facoltà miracolose della statua della Vergine crebbero a tal punto che nel 1788 il Vaticano ne riconobbe le virtù; in tale data la Vergine fu proclamata Regina di Belmonte, con una solenne incoronazione della statua avvenuta in loco. In seguito alle due soppressioni degli Ordini Religiosi (la prima decretata da Napoleone e la seconda dallo Stato Italiano nel 1866) il Santuario riprese la sua attività nel 1872 e i frati attuarono grandi lavori di ampliamento. Per questo la chiesa si presenta oggi nella sua veste di fine Ottocento: ha una bella facciata a doppio spiovente, decorata con un affresco che riporta l’effigie della Madonna circondata da re Arduino, San Francesco, Sant’Elena, San Secondo, San Benedetto e Santa Cristina. Al di sotto dell’affresco si apre un arcone centrale affiancato da due arcate più piccole, rette da quattro coppie di colonne in pietra con capitelli ionici. All’interno la chiesa è divisa in tre navate i cui elementi strutturali sono evidenziati da profilature rosse e decorati da motivi geometrici. La zona absidale, squadrata, presenta un coro ligneo e diversi affreschi di santi che attorniano l’edicola dorata che custodisce la sacra immagine della Vergine in trono, anteriore al ‘600. Ad oggi il Santuario attira ancora moltissimi fedeli, che vi depositano numerosi ex voto. Il luogo è gestito dal piemontese Ente di gestione dei Sacri Monti, che si occupa di tutta l’area, compresa quella naturale, mentre la chiesa e il convento sono ancora di proprietà dei frati francescani. Per l’importanza del luogo come santuario di devozione, i fedeli e gli abitanti della zona si sono attivati per segnalarlo al censimento I Luoghi del Cuore.

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Il Santuario di Belmonte si trova all’interno del complesso del Sacro Monte di Belmonte, una Riserva speciale della Regione Piemonte, posto a 700 metri sopra il paese di Valperga. Con Sacro Monte si intende un complesso devozionale posto su un’altura, in un ambiente naturale, costituito da una serie di cappelle che conducono a un santuario o a un luogo di culto. Il complesso di Belmonte, decretato Patrimonio dell’Unesco nel 2003 all’interno dell’insieme de “I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia”, fu eretto nel 1712 e si compone di 13 cappelle affrescate con la Via Crucis che portano fino al Santuario in cima al monte. Il Santuario, invece, è molto più antico: si dice che il luogo di culto originario fu eretto prima dell’anno Mille da una congregazione di benedettine provenienti dal vicino convento di Busano, mentre un’altra tradizione popolare lo vuole opera di Arduino d’Ivrea (re d’Italia dal 1002 al 1014) che lo fece costruire per omaggiare la Vergine in seguito ad una guarigione miracolosa. È sicuro invece che nel 1326 il Vescovo di Asti, Guido di Valperga, fece edificare un monastero per le monache di Santa Scolastica, mosso anch’egli da una grazie ricevuta dalla Madonna. In seguito alle disposizioni del Concilio di Trento, per cui le monache non potevano abitare in luoghi romiti, le religiose furono costrette nel 1601 ad abbandonare Belmonte a favore dei frati francescani. Si narra che nel momento in cui le monache stavano per abbandonare la chiesa portando con loro la statua della Vergine, tutto diventò buio e la statua impallidì, segno che fu interpretato come la volontà della Vergine che la statua restasse nel Santuario. I francescani si adoperarono per l’ampliamento del Santuario e del Convento durante tutto il Seicento e la fama di Belmonte e delle facoltà miracolose della statua della Vergine crebbero a tal punto che nel 1788 il Vaticano ne riconobbe le virtù; in tale data la Vergine fu proclamata Regina di Belmonte, con una solenne incoronazione della statua avvenuta in loco. In seguito alle due soppressioni degli Ordini Religiosi (la prima decretata da Napoleone e la seconda dallo Stato Italiano nel 1866) il Santuario riprese la sua attività nel 1872 e i frati attuarono grandi lavori di ampliamento. Per questo la chiesa si presenta oggi nella sua veste di fine Ottocento: ha una bella facciata a doppio spiovente, decorata con un affresco che riporta l’effigie della Madonna circondata da re Arduino, San Francesco, Sant’Elena, San Secondo, San Benedetto e Santa Cristina. Al di sotto dell’affresco si apre un arcone centrale affiancato da due arcate più piccole, rette da quattro coppie di colonne in pietra con capitelli ionici. All’interno la chiesa è divisa in tre navate i cui elementi strutturali sono evidenziati da profilature rosse e decorati da motivi geometrici. La zona absidale, squadrata, presenta un coro ligneo e diversi affreschi di santi che attorniano l’edicola dorata che custodisce la sacra immagine della Vergine in trono, anteriore al ‘600. Ad oggi il Santuario attira ancora moltissimi fedeli, che vi depositano numerosi ex voto. Il luogo è gestito dal piemontese Ente di gestione dei Sacri Monti, che si occupa di tutta l’area, compresa quella naturale, mentre la chiesa e il convento sono ancora di proprietà dei frati francescani. Per l’importanza del luogo come santuario di devozione, i fedeli e gli abitanti della zona si sono attivati per segnalarlo al censimento I Luoghi del Cuore.
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