Scopri il progetto sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo
Il Santuario della Cornabusa è incastonato sul versante di un monte a picco sulla Valle Imagna e inserito all'interno di una caverna in cui sgorga una sorgente d'acqua. L’origine del luogo è da far risalire al periodo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, tra il 1350 e il 1440. Per sfuggire alle violenze alcuni abitanti della zona si nascosero in una “corna busa”, che in dialetto significa cavità naturale, portando con sé la statuetta lignea della Madonna che si racconta sia stata lì dimenticata e nel secolo successivo fu al centro di un miracolo. Proprio nel luogo in cui la statua fu ritrovata, nel corso dei secoli a partire dal '500, fu edificato il santuario dedicato al culto della Madonna della Grotta, che in seguito divenne Madonna della Cornabusa. Nel piazzale della grotta si trova un tempietto chiuso da inferriata che custodisce ancora oggi la statua. Il santuario è aperto solo dal lunedì dell’Angelo fino alla termine dell’estate; nei restanti mesi dell’anno diventa difficile raggiungerlo. Ancora oggi punto di riferimento per tutta la comunità della Valle Imagna, necessita di svariati interventi di tutela e restauro di cui si fa portavoce un comitato che riunisce la Parrocchia di Cepino, la Comunità Montana Valle Imagna, l'Infopoint Valle Imagna e la Pro Loco di S. Omobono.
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IL BENE
Il Santuario della Cornabusa a Sant’Omobono Terme (BG), al 4° posto della classifica nazionale de “I Luoghi del Cuore” 2018 con 47.936 voti è il primo luogo classificato in Lombardia. Rappresenta un punto di riferimento per tanti fedeli che arrivano qui in pellegrinaggio, si tratta del più importante tra i moltissimi santuari della bergamasca, incastonato a mezza costa sul versante destro della Valle Imagna, accanto a una caverna in cui sgorga una sorgente d’acqua. L’origine del luogo è da far risalire al periodo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, tra il 1350 e il 1440, durante il quale alcuni abitanti della zona si nascosero in una “corna busa” per sfuggire alle violenze portando con sé la statuetta lignea della Madonna che nel secolo successivo fu al centro di un miracolo. Proprio in quel luogo fu edificato il santuario dedicato al culto della Madonna della Grotta, che in seguito divenne Madonna della Cornabusa. Nel piazzale della grotta si trova un tempietto chiuso da un’inferriata che custodisce la statua.
PROGETTO SOSTENUTO
L’intervento sostenuto da FAI e Intesa Sanpaolo – richiesto dalla Parrocchia di San Bernardino da Siena di Cepino - ha permesso di valorizzare il bene attraverso una strategia di promozione per il Santuario e il suo contesto paesaggistico e storico, al fine di approfondire e consolidare il suo legame con il territorio, restituire ai pellegrini una esperienza di visita a 360 gradi e attirare l’interesse dei più giovani. L’intervento, coordinato da Moma Comunicazione, ricrea e valorizza la rete di percorsi che hanno come fulcro il Santuario, facilitando e diversificando l’accessibilità al sito, grazie a nuovi materiali a disposizione del pubblico, sia in formato cartaceo che digitale È stata infatti realizzata una mappa cartacea che raccoglie e presenta i 6 percorsi che conducono al Santuario e descrive i servizi e gli spazi a disposizione del visitatore una volta raggiunto il luogo sacro. Gli stessi itinerari sono inseriti, come un unico sistema di cammini, nella app Orobie Active, già molto diffusa tra gli escursionisti e che vanta anche la collaborazione di Explora - Regione Lombardia.
LE PERSONE CHE HANNO RACCOLTO I VOTI
Il Comitato “Amici della Cornabusa” che riunisce la Parrocchia di San Bernardino da Siena di Cepino, la Comunità Montana Valle Imagna, l'Infopoint Valle Imagna e la Pro Loco di Sant’Omobono ha promosso la raccolta voti in occasione della nona edizione del censimento 2018 con il desiderio di riconnettere in maniera sempre più solida il luogo al suo territorio, perché diventi prioritario punto di riferimento per tutta la comunità della Valle Imagna.
CONTRIBUTO: 9.000 euro
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