I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
SANTUARIO MADONNA DI PORTOSALVO

SANTUARIO MADONNA DI PORTOSALVO

PARGHELIA, VIBO VALENTIA

592°

POSTO

3

VOTI
Condividi
SANTUARIO MADONNA DI PORTOSALVO
La Chiesa di Santa Maria di Portosalvo in Parghelia fu eretta nel 1745. Essa è adorna all’interno di pregevoli dipinti di scuola napoletana: da notare, in particolare, la Deposizione, sull’altare della Madonna dei Sette Dolori, l’Annunciazione e la Sacra Famiglia sulle pareti ai lati del Sancta Sanctorum, databili tutti intorno al 1757. Il dipinto venerato sull’altare maggiore raffigura la Vergine di Portosalvo ed è stato nei secoli e continua ad essere ancora oggi oggetto di particolare venerazione da parte non solo di tutti i pargheliesi, ma anche degli abitanti dei paesi del circondario. La leggenda lo vuole portato a Parghelia dall’Oriente, ai tempi di Leone Isaurico e della persecuzione iconoclastica, «nel medesimo giorno in cui la tradizione afferma essere stata concessa dalla Divina Provvidenza a Tropea l’Immagine di Maria SS. della Romania»; si tratta, invece, in effetti di una tela del periodo compreso tra il XVII e XVIII secolo, anche se alcuni tratti del volto della Vergine sembrano essere forse più antichi. La balaustra e l’altare in marmo policromo risalgono alla stessa epoca. Il campanile fu completato nel 1775. La facciata del tempio costituisce uno dei più antichi esempi di architettura neoclassica del Meridione d’Italia. Il culto della Madonna di Portosalvo è connesso, come suggerisce lo stesso titolo, con la tradizione marinara degli abitanti di Parghelia, che affidavano alla protezione della Vergine la propria sicurezza sui mari, come si legge in molti documenti di archivio e come ancora oggi testimoniano i numerosi ex voto che si possono ammirare nella sacrestia della Chiesa. Al mare ci riporta anche la leggenda relativa all’arrivo dell’Immagine a Parghelia: la stessa nave che, giunta di fronte a Tropea, «trattenuta da una forza invisibile», non poté proseguire il suo viaggio, se non dopo aver consegnato alla città il quadro della Madonna di Romania, si fermò nuovamente «in modo misterioso, dopo pochi minuti, davanti a Parghelia, presso uno scoglio che anche oggi è chiamato lo scoglio della Madonna . [] Lasciato il secondo quadro, quello della Madonna di Portosalvo, al lido di Parghelia, la nave proseguì il suo corso». Tale leggenda, che testimonia, comunque, al di là della sua attendibilità, l’antichità del culto e la profonda devozione delle popolazioni locali, è simile a molte altre pie tradizioni, diffuse in Calabria e altrove, che tendono a dare uno stabile fondamento alla rassicurante convinzione che la Vergine abbia eletto un particolare territorio cui destinare la sua materna protezione. La Chiesa, comunque, «nelle lezioni storiche dell’Ufficio della Madonna di Romania, la cui storia si vuole identica con quella della Vergine di Porto Salvo, ha approvato queste parole “de modo quo haec Imago ad Tropeae litus pervenerit, non parum ambigitur (sulla maniera in cui quest’immagine giunse al lido di Tropea vi sono non pochi dubbi)” e tale espressione si può, per analogia, applicare anche all’immagine venerata a Parghelia. Un’ipotesi abbastanza probabile, anche se non ancora dimostrata, è quella secondo la quale l’effigie della Madonna di Portosalvo sarebbe giunta a Parghelia portata dai Monaci Basiliani, storicamente impegnati a diffondere, dopo il Concilio di Efeso, il culto della Madre di Dio e incaricati anche della custodia delle sue immagini. Sappiamo, poi, che l’ordine fondato da San Basilio si diffuse in maniera straordinaria fin dal IV secolo in Calabria, nella quale, intorno al X secolo, si potevano contare circa quattrocento conventi di Basiliani. «Che i padri Basiliani siano venuti in Calabria e vi abbiano portato delle SS. Immagini sottratte al furore degli Eretici d’Oriente, ormai non può mettersi in dubbio», come è anche storicamente accertato che esistevano conventi basiliani nel territorio di Tropea: San Pietro in Menna, Sant’Isidoro, Sant’Angelo, San Sergio (passato, poi, ai frati minori, con il consenso del Pontefice Martino V).

Gallery

Scheda completa al 100%
Arricchisci o modifica questa scheda

Esiste già una scheda per questo luogo?
Segnalaci se questa scheda è un duplicato.

I contenuti di questa scheda sono generati dagli utenti e non riflettono un giudizio del FAI sul luogo.
Il FAI non è responsabile dell’eventuale violazione di copyright delle immagini pubblicate.
Contenuti impropri e utilizzi non corretti delle immagini possono essere segnalati a: iluoghidelcuore@fondoambiente.it.
Questo luogo è stato votato anche nel:
Censimento 2022

592° Posto

3 Voti
Censimento 2020

17,775° Posto

7 Voti
Censimento 2018

5,948° Posto

14 Voti
Censimento 2016

13,791° Posto

4 Voti
Censimento 2014

7,802° Posto

2 Voti
Censimento 2012

1,819° Posto

7 Voti
0

Scopri altri luoghi vicini

593°
2 voti

Costa, area marina, spiaggia

LA TONNARA

PARGHELIA, VIBO VALENTIA

588°
7 voti

Costa, area marina, spiaggia

SPIAGGIA DI MICHELINO

PARGHELIA, VIBO VALENTIA

590°
5 voti

Castello, rocca

CASTELLO GALLUPPI

DRAPIA, VIBO VALENTIA

594°
1 voto

Fontana

FONTANA VECCHIA

DRAPIA, VIBO VALENTIA

Scopri altri luoghi simili

14°
13,832 voti

Santuario

SANTUARIO E CHIESA RUPESTRE DI SAN VITTORE M.

BREMBATE, BERGAMO

16°
13,105 voti

Santuario

SANTUARIO SANTISSIMO CROCIFISSO

SICULIANA, AGRIGENTO

51°
5,300 voti

Santuario

SANTUARIO SAN VITO

NOLE, TORINO

79°
3,986 voti

Santuario

SANTUARIO MADONNA DELLA GUARDIA

ORNAVASSO, VERBANO CUSIO OSSOLA

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati

SANTUARIO MADONNA DI PORTOSALVO

PARGHELIA, VIBO VALENTIA

Condividi
SANTUARIO MADONNA DI PORTOSALVO
La Chiesa di Santa Maria di Portosalvo in Parghelia fu eretta nel 1745. Essa è adorna all’interno di pregevoli dipinti di scuola napoletana: da notare, in particolare, la Deposizione, sull’altare della Madonna dei Sette Dolori, l’Annunciazione e la Sacra Famiglia sulle pareti ai lati del Sancta Sanctorum, databili tutti intorno al 1757. Il dipinto venerato sull’altare maggiore raffigura la Vergine di Portosalvo ed è stato nei secoli e continua ad essere ancora oggi oggetto di particolare venerazione da parte non solo di tutti i pargheliesi, ma anche degli abitanti dei paesi del circondario. La leggenda lo vuole portato a Parghelia dall’Oriente, ai tempi di Leone Isaurico e della persecuzione iconoclastica, «nel medesimo giorno in cui la tradizione afferma essere stata concessa dalla Divina Provvidenza a Tropea l’Immagine di Maria SS. della Romania»; si tratta, invece, in effetti di una tela del periodo compreso tra il XVII e XVIII secolo, anche se alcuni tratti del volto della Vergine sembrano essere forse più antichi. La balaustra e l’altare in marmo policromo risalgono alla stessa epoca. Il campanile fu completato nel 1775. La facciata del tempio costituisce uno dei più antichi esempi di architettura neoclassica del Meridione d’Italia. Il culto della Madonna di Portosalvo è connesso, come suggerisce lo stesso titolo, con la tradizione marinara degli abitanti di Parghelia, che affidavano alla protezione della Vergine la propria sicurezza sui mari, come si legge in molti documenti di archivio e come ancora oggi testimoniano i numerosi ex voto che si possono ammirare nella sacrestia della Chiesa. Al mare ci riporta anche la leggenda relativa all’arrivo dell’Immagine a Parghelia: la stessa nave che, giunta di fronte a Tropea, «trattenuta da una forza invisibile», non poté proseguire il suo viaggio, se non dopo aver consegnato alla città il quadro della Madonna di Romania, si fermò nuovamente «in modo misterioso, dopo pochi minuti, davanti a Parghelia, presso uno scoglio che anche oggi è chiamato lo scoglio della Madonna . [] Lasciato il secondo quadro, quello della Madonna di Portosalvo, al lido di Parghelia, la nave proseguì il suo corso». Tale leggenda, che testimonia, comunque, al di là della sua attendibilità, l’antichità del culto e la profonda devozione delle popolazioni locali, è simile a molte altre pie tradizioni, diffuse in Calabria e altrove, che tendono a dare uno stabile fondamento alla rassicurante convinzione che la Vergine abbia eletto un particolare territorio cui destinare la sua materna protezione. La Chiesa, comunque, «nelle lezioni storiche dell’Ufficio della Madonna di Romania, la cui storia si vuole identica con quella della Vergine di Porto Salvo, ha approvato queste parole “de modo quo haec Imago ad Tropeae litus pervenerit, non parum ambigitur (sulla maniera in cui quest’immagine giunse al lido di Tropea vi sono non pochi dubbi)” e tale espressione si può, per analogia, applicare anche all’immagine venerata a Parghelia. Un’ipotesi abbastanza probabile, anche se non ancora dimostrata, è quella secondo la quale l’effigie della Madonna di Portosalvo sarebbe giunta a Parghelia portata dai Monaci Basiliani, storicamente impegnati a diffondere, dopo il Concilio di Efeso, il culto della Madre di Dio e incaricati anche della custodia delle sue immagini. Sappiamo, poi, che l’ordine fondato da San Basilio si diffuse in maniera straordinaria fin dal IV secolo in Calabria, nella quale, intorno al X secolo, si potevano contare circa quattrocento conventi di Basiliani. «Che i padri Basiliani siano venuti in Calabria e vi abbiano portato delle SS. Immagini sottratte al furore degli Eretici d’Oriente, ormai non può mettersi in dubbio», come è anche storicamente accertato che esistevano conventi basiliani nel territorio di Tropea: San Pietro in Menna, Sant’Isidoro, Sant’Angelo, San Sergio (passato, poi, ai frati minori, con il consenso del Pontefice Martino V).
Campagne in corso in questo luogo
Storico campagne in questo luogo
I Luoghi del Cuore
2012, 2014, 2016, 2018, 2020, 2022
Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te