Dal Sito del Comune di Irsina:
"...Andrea Mantegna è un artista di particolare rilievo del primo Rinascimento italiano e, da qualche tempo, anche della storia dell'arte di Irsina.
Gli studi della direttrice della Pinacoteca di Bari Clara Gelao (in "Studi in onore di Michele DElia", Matera-Spoleto, R&R Editrice, 1996), infatti, hanno, ormai pacificamente, avvalorato lipotesi secondo cui la splendida statua in pietra di Nanto presente nella Cattedrale e cioè la Santa Eufemia, sarebbe opera del famoso artista.
La Santa, alta 172 cm, raffigura la martire con una mano nelle fauci del leone, a simboleggiare il martirio subito dalla Santa di Calcedonia avvenuto il 304 d.c., mentre con laltra sostiene un triplice monte con un castello a indicare lantica Montepeloso.
E un'opera scultorea di qualità straordinaria come si desume dalle stesse mani della santa, affusolate e bellissime, e dalla nobile espressività del volto.
Il portamento della santa sembra essere quello di una nobildonna, la cui fierezza traspare dal viso e da tutta la persona.
Il viso, in particolare, è senzaltro un capolavoro di arte: lespressione, che il maestro ha saputo plasmare sulla pietra, possiede una strana forza di comunicazione, sembra essere allo stesso tempo tragica e piena di stupore, quasi che la santa, col suo sguardo a cui non ci si può sottrarre, riesca a penetrare nellanimo di chi la guarda.
Si tratta di una scoperta di decisiva importanza che, oltre a valorizzare ulteriormente il patrimonio artistico irsinese, consente di attribuire al Mantegna, già pittore, incisore, grafico e forse architetto, anche una non irrilevante attività di scultore, della quale finora la più importante prova era costituita da un busto in bronzo, suo Autoritratto.
Altro capolavoro che si può ammirare in Cattedrale è la Madonna col Bambino. La stessa Gelao nota come sia ricca di particolari simili alla Santa Eufemia, a cominciare dalle dimensioni della statua e dalla finezza delle mani affusolate e dei bellissimi piedi e, soprattutto, per il raffinato panneggio della tunica ricca di sbuffi, proprio di una Musa, e che ricorda le tuniche delle leggiadre Muse danzanti del Parnaso mantegnesco. Questultima è stata attribuita invece a Nicolò Pizzolo, della cerchia del Mantegna.
Va pure notata lefficace definizione prospettica dellopera che per meglio ammirarsi va guardata dal basso verso lalto.
Da qualche anno la statua è stata collocata in una nicchia in alto nella Cattedrale."