Edificata alla fine del XVIII secolo come casino di caccia dei Conti di Lemos, Villa Lo Bue divenne Villa Maria nei primi anni del ‘900. In questo arco di tempo lungo più di un secolo, la Villa subì una serie di modifiche e ampliamenti, che la portarono allo stato attuale.
Il cambiamento radicale avvenne verso la fine dell’800, quando la residenza rurale divenne la lussuosa dimora del Cavaliere Gaetano Melchiorre, e delle sorelle Maria Rosaria e Giuseppina. Il Cavaliere Gaetano, uomo assai colto, fine, amante della bella vita e del lusso, non potendosi trasferire nella mondana Palermo dell’età dei Florio per amministrare al meglio le redditizie attività minerarie e terriere, decise di realizzare nella sua Casteltermini (a pochi chilometri da Agrigento), il proprio angolo di Belle Epoque.
Venne così ampliato il palazzo, rinnovato il vecchio arredamento ottocentesco e iniziata la realizzazione del parco grande 4 ettari. Le ultime rilevanti modifiche avvennero nei primi decenni del novecento, prima che il Cavaliere Gaetano sposasse Donna Giuseppina Abbate. Il progetto venne commissionato all’architetto Armò, allievo del celebre Ernesto Basile. Negli anni la villa fu teatro di feste, ricevimenti, ma anche di avvenimenti tragici e luttuosi, che con il tempo contribuirono ad accrescere il fascino e a velare di mistero quest’antica dimora.
Il solenne ed elegante mausoleo alto più di trenta metri venne realizzato nel 1936, in memoria della Nobildonna Maria Rosaria Lo Bue di Lemos, a cui il fratello, il Cavaliere Gaetano, fu molto legato tanto da dedicarle la Villa. A realizzare quest’ultima grande opera, furono gli architetti Giuseppe Vittorio Ugo di Palermo e Arturo Rossetti della scuola del Coppedè. Le grandi e preziose vetrate vennero commissionate alla ditta Polloni di Firenze. Nel 1994, in seguito al crollo della torretta, la Soprintendenza pose il vincolo.