Villa di delizie, ma anche cascina extraurbana, già esistente nel 1445, quando Pigello Portinari, banchiere factotum dei Visconti e poi degli Sforza, la acquistò. Portinari era anche l'agente dei Medici a Milano e sembra abbia coinvolto artisti della levatura del Filarete e/o Michelozzo nell'ampliamento della villa stessa. Su un impianto ad L si erge una torre-mastio prospiciente un cortile porticato con al centro la Fontana del Mangiabagaj con scultura di drago visconteo. Parzialmente restaurata negli anni '10 e' 30 del '900 dagli architetti L. Perrone e A. Annoni presenta un portico al p.t., ora chiuso da vetrate, costituito da pregevoli pilastri poligonali in cotto che terminano al 1°piano con colonnine lignee ottagonali tardo 400esche. Una bella chiesetta affrescata anche con sole raggiato ("razza") e santo, dedicata alla Mater Amabilis affaccia anch'essa sul cortile. La storia/leggenda ci ricorda Ludovico il Moro che il 4 febbraio 1500 qui pernottò con l'intento di riprendersi, invano, il suo ducato.