Baia di Ieranto: "Sono stata incantata dalle sirene"

Baia di Ieranto: "Sono stata incantata dalle sirene"

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Baia di Ieranto: "Sono stata incantata dalle sirene"
Baia di Ieranto

30 aprile 2020

La testimonianza di chi ha scelto di prendersi cura della bellezza insieme a noi: una storia di passione e orgoglio.

«Questa è una mia piccola storia, che voglio raccontare per ringraziare il FAI di avermi dato la possibilità di godere di un’esperienza davvero gioiosa.Anni fa, ricevendo il notiziario, sono stata attratta dalla foto di copertina: sullo sfondo dell’azzurro di un angolo di mare a me allora sconosciuto c’era Diana, una bella e dolce femmina di bracco, che si godeva il sole sdraiata accanto al muro di una casa forse colonica. È così che, leggendo, ho conosciuto la Baia di Ieranto: quel tratto di mare e di costa, con lo sfondo dei Faraglioni di Capri, si è svelato nella sua bellezza... e le Sirene mi hanno “catturata”.

Avevo già visitato molti dei Beni del FAI, rimanendone affascinata. Ma questa baia, avvilita e deturpata dal suo passato di sfruttamento industriale, mi è entrata diretta nel cuore, e il pensiero di contribuire a restituirle la sua dignità e bellezza è sgorgato immediato. Mi sembrava quasi che, con Diana, mi dicesse: «Vuoi aiutarmi anche tu? Ho bisogno di tante persone che si prendano cura di me!»

Ieranto è diventata così la mia “figlioccia” mentre io, con la sua adozione, diventavo ufficialmente e con un certo orgoglio una “Custode della sua Bellezza”: una gioia!

Da quel primo incontro virtuale sono passati 10 anni. Finalmente, lo scorso settembre sono riuscita a realizzare il desiderio di andare a conoscere davvero la mia baia, con una certa apprensione per il percorso da affrontare (tutt’altro che facile, dato i miei 70 anni e qualche acciacco che li accompagna...!).

Ma la ricompensa per la fatica fatta è stata davvero grandissima. All’arrivo alla casa colonica, ho avuto la dolcissima sorpresa di vedere la mia Diana che si scaldava al sole: un po’ vecchietta, un po’ “incanutita” e acciaccata (come me!), ma così dolce e affettuosa! Ci siamo scambiate molte coccole, abbiamo condiviso il mio panino e un formaggino, proprio come due vecchie amiche che finalmente potevano stare un po’ insieme. È stato un momento di una tenerezza totale!

E cosa dire della schietta gentilezza e ospitalità di Salvatore, con il suo caffè speciale e il bicchierino di mirto offerto per “addolcire” la fatica della risalita, e di Giuseppe, così bravo e competente e premuroso, attento a ogni mio passo nell’erta conquista della Torre!! E infine l’ultima discesa fino al mare, il bagno nella baia, e la sensazione di completo benessere nel lasciarmi abbracciare da quell’acqua limpida, fresca, ristoratrice. Ero proprio arrivata!

Dunque, ecco il mio “Grazie!”. Grazie, di cuore, a tutti Voi del FAI, per tutto quello che fate per proteggere, curare, riportare alla bellezza tanti luoghi incredibili, perché possano essere conosciuti, condivisi e rimanere nel cuore e nella mente, visitandoli, di chi vuol bene alla natura, alla storia e ai tesori d’arte di questa nostra Italia, così spesso trascurata o dimenticata!

Emma Manzoni

Articolo apparso su “Il notiziario FAI” n° 154, Aprile-Maggio-Giugno 2020

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