Un anno fa, l’inaugurazione dell’Orto sul Colle dell’Infinito

Un anno fa, l’inaugurazione dell’Orto sul Colle dell’Infinito

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Un anno fa, l’inaugurazione dell’Orto sul Colle dell’Infinito
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25 settembre 2020

Era il 26 settembre 2019 quando, alla presenza del Presidente della Repubblica il FAI ha inaugurato non solo il primo Bene nelle Marche, ma anche la sfida più inconsueta e affascinante che abbia affrontato dalla sua nascita: una “visita guidata” dentro una poesia, “L’Infinito” di Giacomo Leopardi.
"Un giovane nobile di Recanati, passeggiando tra il palazzo avito e il vicino orto delle monache ormai abbandonato, ha pensato in poesia l’idillio de "L’Infinito". In pochi versi ha condensato questo sentimento rivoluzionario: vi era una compensazione all’infelicità umana e stava nella capacità d’immaginare e sentire in sé l’infinito, stando al di qua di una siepe che impediva la vista di un grandioso paesaggio. All’infinito si poteva accedere dando spazio alla fantasia, alle sensazioni e alle emozioni, che sorrette da una avveduta dose di ragione, consentono all’uomo di creare un proprio mondo, solcato da sprazzi di felicità." Andrea Carandini, Presidente FAI

26 settembre 2019

Il 26 settembre 2019, con il Comune di Recanati e il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il Centro Mondiale per la Poesia, abbiamo inaugurato il primo Bene FAI nelle Marche, l’Orto sul Colle dell’Infinito, situato sull’altura che dal 1837 è intitolata a una delle più grandi poesie della nostra letteratura, L’Infinito di Giacomo Leopardi. Quel giorno di un anno fa, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, è stato un momento davvero emozionante perché abbiamo portato a compimento un progetto di valorizzazione unico nel suo genere e la sfida più inconsueta e affascinante che il FAI abbia affrontato dalla sua nascita: una “visita guidata” dentro una poesia, opera d’arte immateriale per definizione.

Il Presidente Mattarella ha ringraziato il FAI per questa iniziativa di straordinario valore e ha sottolineato l’importanza delle realtà associative private che si prefiggono e coltivano interessi generali per il bene della collettività. Su questo tema ha citato proprio lo Zibaldone di Giacomo Leopardi: “Il fine della società è il bene comune”, per ricordare come Leopardi sia stato uno dei suoi ispiratori nell’attività politica

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Il percorso di visita

La visita inizia dagli spazi del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, in cui è stato allestito un percorso multimediale: un racconto in cinque atti - affidato alle voci di Lella Costa e Massimo Popolizio, - che “guida il pubblico dentro la poesia” L’Infinito, letta e riletta, scomposta e ricomposta, approfondita nel significato e nella forma, perché tutti possano scoprirne o riscoprirne la bellezza e il valore universale. Un originale e ambizioso progetto di valorizzazione, (realizzato anche grazie al contributo di studiosi leopardiani) che si rivolge a tutti, provando a raccontare in modo semplice e coinvolgente quindici versi di straordinaria densità.

Il percorso introduce così all’Orto sul Colle dell’Infinito, offrendo al pubblico contenuti e strumenti necessari per apprezzarne la storia, ma soprattutto per coglierne la suggestione e provare a vivere, seguendo i passi di Leopardi, la sua stessa esperienza, avvicinandosi al suo pensiero, al suo sentire e alla sua poetica, come in nessun altro luogo potrebbe accadere.

La visita prevede anche un’esperienza di grande suggestione: un’installazione immersiva che intende suggerire l’impressione dell’infinito invitando il pubblico a “perdersi” in un’atmosfera sospesa e astratta, volutamente disorientante, potentemente surreale, in cui la realtà si dissolve in una dimensione alternativa e illusoria, favorendo l’attivazione di altri sensi che non la vista, come nell’esperienza vissuta e descritta da Leopardi nella poesia: accompagnata da un brano tratto da Arnold Schoenberg Verklärte Nacht, Op. 4, l’esperienza in questo spazio è una specie di “naufragio” in un mare di indistinzione, in un’atmosfera infinita, cioè non-finita, senza fine, come l’infinito.

L’Orto sul Colle dell’Infinito è la meta finale del percorso di visita. È un luogo semplice di pace e silenzio, punteggiato di cipressi e alberi da frutto, con ortaggi, fiori e qualche filare di vite, restituito alla sua storica natura grazie a un progetto donato al FAI dall’architetto Paolo Pejrone. È un luogo che spontaneamente induce alla riflessione e alla contemplazione.

L’invito è di godersi con calma questo luogo di meditazione e silenzio, e di provare a naufragare dolcemente nel suo mare di bellezza.

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