In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La presenza francescana a Saronno è documentata a partire dalla fine del XIII secolo, con una chiesa e un annesso convento, situati in una posizione esterna e un po' distante rispetto al piccolo borgo. Oggi invece la Piazza San Francesco è uno dei punti focali della vita cittadina a poca distanza dalla stazione ferroviaria, punto nevralgico di Saronno perché lì convergono le cinque linee ferroviarie (rispettivamente da Milano, Busto Arsizio, Varese, Como e Seregno) che fanno della città uno snodo fondamentale dell'area a nord ovest del capoluogo lombardo.
La Chiesa di S. Francesco (un tempo dedicata a S. Pietro) è documentata già nel 1154, mentre la prima comunità monastica dell'ordine Francescano risulta presente già nel 1286. Nel 1355 è documentata la disposizione di conservare le carte importanti della Comunità Saronnese nel convento dei frati di S. Francesco annesso alla Chiesa. Per il convento vero e proprio le fonti suggeriscono una ricostruzione in ambito di tardo rinascimento nel 1573. Una seconda serie di interventi si ebbe attorno al 1678. Il convento viene soppresso nel 1797 durante la prima campagna d'Italia di Napoleone, dopo diversi passaggi di proprietà perviene alla famiglia degli industriali Lazzaroni nel 1909 e da allora è la sede saronnese della famiglia dei noti industriali inventori del tipico "amaretto di Saronno".
Il Chiostro Lazzaroni di Saronno si dispiega lungo i quattro bracci del quadrilatero che forma l'antico convento annesso alla chiesa di S. Francesco, di cui solo tre costituiscono la "casa Lazzaroni". Nonostante i lavori di sistemazione ed adattamento del complesso ad abitazione privata, agli inizi del ‘900, si può ancora cogliere la composta eleganza del seicentesco portico scandito dall'alternanza delle colonne tuscaniche e degli archi a tutto sesto del chiostro al piano terreno ripreso nel loggiato, a sesto ribassato, al primo piano sul lato ovest. Così pure un eloquente segno della decorazione settecentesca permane nel teatrale trompe l'oeil affrescato sulla parete dell'androne di ingresso al chiostro che mostra nell'ovale centrale lo stemma dell'ordine francescano.
Oltre alla sua importanza storicoartistica per la città di Saronno, il Chiostro costudisce un importante archivio industriale, quello della Lazzaroni storica ditta dolciaria che sin dalle origine è indissolubilmente legata alla città di Saronno. Tutti i materiali storici (documenti e oggetti) sono stati raccolti negli anni da Mario Lazzaroni e ordinati in collezione da Luigi e Paolo Lazzaroni a partire agli anni Sessanta del ‘900. L'archivio storico copre in maniera pressoché completa tutto il periodo dalla fondazione agli anni Ottanta (con documenti anche successivi) e ha una consistenza di circa 300 cartelle, più diversi registri (copialettere, libri sociali) e documentazione pubblicitaria (manifesti, scatole, oggetti omaggio) di grande interesse sia da un punto di vista della forma, oggi si direbbe design, sia sotto il profilo grafico perché evidenziano l'evoluzione nel corso degli anni di come cambiava la comunicazione pubblicitaria e i caratteri tipografici che venivano adoperati.
Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico "Grassi" di Saronno