La chiesa di Santa Maria di Pistia (o "di Plestia "), sorge sul luogo dell'antica cattedrale e ne incorpora i resti, è una chiesa in stile protoromanico e santuario di "confine", situata sull' Altopiano Plestino, al confine tra Umbria e Marche, nel comune di Serravalle di Chienti, ma contigua all'abitato di Colfiorito nel comune di Foligno.
Secondo la leggenda gli apostoli Pietro e Paolo, nei loro primi anni di predicazione, passarono nella città di Plestia chiedendo rifugio in una notte fredda e piovosa. Nessuno diede loro aiuto se non una donna giovane e sola dalla quale i due apostoli, per rispetto, accettarono solo il pane e non l'alloggio. Salirono allora verso il monte Trella, per quella strada chiamata via della Spina che collegava Plestia alla Valle Umbra, e quando furono abbastanza lontani l'ira di Dio si abbatté sulla città con un tremendo terremoto e un violento acquazzone che provocarono la distruzione e l'allagamento della città e la morte degli abitanti. La mattina, gli apostoli che dal monte videro al posto delle costruzioni solo un grande lago, ridiscesero a predicare il castigo divino ai pochi superstiti fra i quali incontrarono la giovane donna. Sulle rovine venne quindi costruita una chiesa di culto cristiano.
In verità a circa 300 metri dalla chiesa, sulla via di val Vaccagna (verso Nocera) che si diparte dal piazzale antistante, si trova un tempio frequentato dalla fine del VI secolo a.C. e oggi completamente interrato, dedicato a Cupra, dea della religione umbra venerata come "madre dei plestini" secondo quattro lamine bronzee del IV secolo a.C. ritrovate in zona nel 1962.
Sotto la chiesa si trovano i resti di un edificio pubblico databile al I secolo a.C. nel quale si celebrava un culto imperiale testimoniato da un cippo conservato attualmente nella chiesa che riporta la seguente scritta riferita probabilmente all'Augusteo dell'antica Plestia:
DIVO FLAVIO VALERIO COSTAN TINO AUG ORDO PLES
il cui significato è "i decurioni di Plestia (ORDO PLES[tinorum]) dedicano al Divo Flavio Valerio Costantino Augusto (AUG[usto])".
Attorno alla chiesa, a livello del pavimento della sua cripta, si trovano i resti di un porticato.