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L'itinerario partirà dalla Cappella di Maria SS. Assunta, prezioso scrigno secentesco, annessa all'antico convento dei Cappuccini di Caltanissetta. Appena riaperta dopo anni di restauri e consolidamenti, custodisce le tombe dei Moncada, feudatari di Caltanissetta dal 1407 al 1812, un ricchissimo reliquiario a retablo e dipinti e sculture antiche di artisti siciliani. La Cappella dell'Assunta, dove fece la sua professione religiosa S. Bernardo da Corleone, il 13 dicembre del 1632, è un monumento saldamente legato alla storia della città.
Nel 1580 avvenne la posa della prima pietra del complesso conventuale, voluto dalla contessa Luisa Moncada e Luna, che governò per mezzo secolo (1571-1620) i feudi sconfinati dello stato dei Moncada, che fecero di Caltanissetta la sede della sua corte rinascimentale,accogliendo artisti, musicisti, letterati, maestranze artigiane specializzate e promuovendo lo sviluppo della città, capitale del grano che veniva esportato in tutta Europa. Accanto alla Cappella, donna Luisa (che volle esservi sepolta insieme ai suoi figli) donò un'ampia area ricca di vegetazione, la "Selva dei Cappuccini" dove tre secoli dopo sarebbe sorto il giardino pubblico della Villa Isabella (oggi Villa Amedeo). Ampliata ed arricchita di opere d'arte durante il XVII sec., la Cappella è un luogo di grande suggestione,in
cui si intrecciano la storia spirituale e quella civile della città, i rapporti tra il potere politico e gli ordini religiosi, la devozione popolare mariana come elemento di identificazione collettiva e di forza spirituale della comunità. A poche centinaia di metri, sul viale Regina Margherita, il Museo Diocesano ospita una Mostra di Ostensori architettonici e monumentali dal XVI al XX secolo: "Il dono del pane. Venite adoremus-Preziose testimonianze di oreficeria siciliana". Maestri argentieri, particolarmente attivi a Palermo, Catania e Messina, giunti dalla Spagna e da ogni parte d'Europa dal XVI al XIX secolo, hanno prodotto capolavori di arte orafa per le chiese e le istituzioni ecclesiastiche della Sicilia. Le sale del Museo Diocesano espongono in un percorso di luce custodie eucaristiche e ostensori architettonici e monumentali, provenienti da diverse diocesi siciliane, tra i quali spicca l'ostensorio argenteo del Gagini, ricco di figure, personaggi, guglie, angeli e apostoli, custodito nella chiesa madre di Mistretta, alto oltre un metro.
L'evento nazionale Giornate FAI di Primavera svelerà in due tappe l'anima profondamente devota di una città che si tiene legata alla storia della propria fondazione da parte della famiglia dei Moncada e i luoghi della religione a cui i culti cittadini fanno continuo riferimento. Gli Ostensori esposti all'interno delle sale del Museo Diocesano sono stati simboli forti capaci di coniugare, intorno al culto eucaristico, educazione spirituale e identificazione civile, specialmente nei nuovi paesi fondati con le "licentiae populandi" per la coltivazione degli sterminati latifondi dell'interno.
Apprendisti Ciceroni Liceo Artistico Regionale Rosario Assunto, Liceo Classico Linguistico e Coreutico Ruggero Settimo, Istituto Istruzione Superiore A.Volta, I.I.S.S. Manzoni Liceo Artistico Statale F. Juvara, Istituto Tecnico Economico Tecnologico "Rapisardi- Da Vinci
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