Situata all’interno delle mura cimiteriali, la pieve è stata eretta nel XI secolo a pochi passi dal fiume Piota. L’edificio si rivela una versione ampliata delle tipiche strutture domestiche del contado, presentandosi come una costruzione a navata unica, con la facciata a capanna, alla quale vengono solamente aggiunti un’unica grande abside semicircolare ed un piccolo campanile a pianta triangolare sul lato destro. Il ciclo della passione di Cristo ricopre una superficie di circa 55 mq e risale alla seconda metà del XV secolo. È un insieme di 16 quadri disposti su due ordini riportanti le scene della passione in base alla narrazione fatta nei 4 vangeli. Inizialmente attribuito al Maestro di Lerma, un artigiano locale il cui nome è sconosciuto, dopo recenti studi invece è stata avanzata l’ipotesi che la bottega di provenienza dell’esecutore possa essere quella del Canavesio, pittore originario di Pinerolo, molto attivo fra il 1450 e il 1500 nel sud del Piemonte, Liguria e alpi francesi. L’impostazione della passione di Cristo, infatti, riprende per tanti aspetti quella realizzata dal Canavesio nella Chiesa romanica di S. Maria delle Fontane a La Brigue, sotto il Colle di Tenda, in territorio ora francese. Nel 1994 è stata ristrutturata in maniera opinabile anche se autorizzata; il pavimento interra battuta è stato ricoperto da piastrelle, il tetto rifatto e irrobustito da grandi capriate i legno e le mura completamente intonacate con cemento. Questo intervento, seppur indispensabile onde evitare il crollo della struttura, ha generato una situazione di costante umidità interna alla chiesa che contribuisce al deterioramento degli affreschi. Con il nuovo censimento speriamo di riuscire a coinvolgere la Sovrintendenza e a porre in parte rimedio a questo ormai annoso problema. In fondo basterebbe rimuovere uno striscia di intonaco alla base delle pareti...