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CHIESA PARROCCHIALE DI SAN GIOVANNI BATTISTA DI LERMA

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LERMA, ALESSANDRIA

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CHIESA PARROCCHIALE DI SAN GIOVANNI BATTISTA DI LERMA
I primi documenti che la riguardano risalgono al 1544 ma si ritiene che essa sia stata realizzata alla fine del ‘400 in occasione delle opere di ristrutturazione dell’intero castello che ha dato ad esso la forma attuale. In quegli anni è stato costruito anche il Santuario della N.S. della Rocchetta e realizzato il ciclo di affreschi della Pieve romanica di San Giovanni al Piano. Artefice di tutto questo Luca Spinola signore di Lerma, uomo molto religioso e munifico. Grande significato simbolico è costituito dal fatto che la Torre Nord, adibita a sala d’armi, sia stata trasformata in luogo di culto. Nella storia è spesso accaduto il contrario: che luoghi di culto venissero trasformati in fortificazioni. Sono ancora presenti nelle pareti esterne della torre le feritoie e le caditoie dalle quali veniva fatto cadere ogni sorta di materiali e di liquidi per contrastare l’azione degli assedianti. L’abside che ora vediamo era infatti una parte delle pareti interne della Torre. Il corpo centrale si è sviluppato in modo da orientare la chiesa a Oriente secondo la regola allora ancora in vigore. La pianta è a croce latina. Si entra attraverso una bellissima porta datata 1824 in stile tardo barocchetto piemontese fuso con elementi decorativi tipici del barocchetto genovese a testimonianza della cultura del luogo che si trova a cavallo tra le due regioni. Nella campata di destra incontriamo un crocefisso di Anton Maria Maragliano e bottega del 1738. Nella campata sinistra troviamo un pregevole dipinto dal titolo “Morte di Sant’Alessio”. Nella vicina nicchia ci sono le preziose reliquie dei Santi Martiri quasi tutti di epoca romana. Nella nicchia che si trova nella parte opposta troviamo il pezzo più importante della chiesa molto prezioso sia dal punto di vista artistico che storico e molto legato alle vicende secolari della comunità lermese: la Madonna con Bambino di Barnaba da Modena, apprezzato pittore del ‘300 attivo a Genova per un lungo periodo dal 1353 al 1380 circa 30 anni, che aveva assunto la cittadinanza genovese. Le sue opere sono conservate nei più importanti musei e collezioni di tutto il mondo tra i quali il Louvre, la National Gallery di Londra e del Museo delle Belle Arti di Boston. Si tratta di una tempera su tavola centinata in alto a formare un arco acuto gotico con decorazioni in pastiglia dorata. Una visita Lerma la meriterebbe anche solo per questa Opera! Nella cappella che si trova nella parte sinistra del transetto troviamo una statua lignea del 1700 sempre del Maragliano: “La madonna del Rosario” questa opera è di mano sua in quanto fino a quella data il Maragliano lavorava da solo nella sua bottega di Genova. Poi ci sono altri dipinti del ‘600 e del ‘700 sia nell’altra cappella del Sacro Cuore del Transetto che nel Presbiterio. Nella controfacciata troviamo un bel Organo perfettamente funzionante e una lapide che ricorda il restauro della chiesa avvenuto nel 2008 grazie alla donazione di Luigina Baldo. Nel catino absidale troviamo un pregevole affresco e ricco di storia per la comunità lermese. La scena centrale raffigura il Battesimo di Cristo impartito da Giovanni il Battista. I contenuti iconografici presenti sono tratti dai tre vangeli sinottici che la Chiesa riconosce come ufficiali. Nel 1612, sempre per volere di Violante Spinola, la Chiesa di Lerma fu ampliata e portata alle dimensioni odierne.

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I primi documenti che la riguardano risalgono al 1544 ma si ritiene che essa sia stata realizzata alla fine del ‘400 in occasione delle opere di ristrutturazione dell’intero castello che ha dato ad esso la forma attuale. In quegli anni è stato costruito anche il Santuario della N.S. della Rocchetta e realizzato il ciclo di affreschi della Pieve romanica di San Giovanni al Piano. Artefice di tutto questo Luca Spinola signore di Lerma, uomo molto religioso e munifico. Grande significato simbolico è costituito dal fatto che la Torre Nord, adibita a sala d’armi, sia stata trasformata in luogo di culto. Nella storia è spesso accaduto il contrario: che luoghi di culto venissero trasformati in fortificazioni. Sono ancora presenti nelle pareti esterne della torre le feritoie e le caditoie dalle quali veniva fatto cadere ogni sorta di materiali e di liquidi per contrastare l’azione degli assedianti. L’abside che ora vediamo era infatti una parte delle pareti interne della Torre. Il corpo centrale si è sviluppato in modo da orientare la chiesa a Oriente secondo la regola allora ancora in vigore. La pianta è a croce latina. Si entra attraverso una bellissima porta datata 1824 in stile tardo barocchetto piemontese fuso con elementi decorativi tipici del barocchetto genovese a testimonianza della cultura del luogo che si trova a cavallo tra le due regioni. Nella campata di destra incontriamo un crocefisso di Anton Maria Maragliano e bottega del 1738. Nella campata sinistra troviamo un pregevole dipinto dal titolo “Morte di Sant’Alessio”. Nella vicina nicchia ci sono le preziose reliquie dei Santi Martiri quasi tutti di epoca romana. Nella nicchia che si trova nella parte opposta troviamo il pezzo più importante della chiesa molto prezioso sia dal punto di vista artistico che storico e molto legato alle vicende secolari della comunità lermese: la Madonna con Bambino di Barnaba da Modena, apprezzato pittore del ‘300 attivo a Genova per un lungo periodo dal 1353 al 1380 circa 30 anni, che aveva assunto la cittadinanza genovese. Le sue opere sono conservate nei più importanti musei e collezioni di tutto il mondo tra i quali il Louvre, la National Gallery di Londra e del Museo delle Belle Arti di Boston. Si tratta di una tempera su tavola centinata in alto a formare un arco acuto gotico con decorazioni in pastiglia dorata. Una visita Lerma la meriterebbe anche solo per questa Opera! Nella cappella che si trova nella parte sinistra del transetto troviamo una statua lignea del 1700 sempre del Maragliano: “La madonna del Rosario” questa opera è di mano sua in quanto fino a quella data il Maragliano lavorava da solo nella sua bottega di Genova. Poi ci sono altri dipinti del ‘600 e del ‘700 sia nell’altra cappella del Sacro Cuore del Transetto che nel Presbiterio. Nella controfacciata troviamo un bel Organo perfettamente funzionante e una lapide che ricorda il restauro della chiesa avvenuto nel 2008 grazie alla donazione di Luigina Baldo. Nel catino absidale troviamo un pregevole affresco e ricco di storia per la comunità lermese. La scena centrale raffigura il Battesimo di Cristo impartito da Giovanni il Battista. I contenuti iconografici presenti sono tratti dai tre vangeli sinottici che la Chiesa riconosce come ufficiali. Nel 1612, sempre per volere di Violante Spinola, la Chiesa di Lerma fu ampliata e portata alle dimensioni odierne.
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