Il Rione San Giacomo fu nel 500 un’importante vetrina del prestigio politico ed economico delle famiglie egemoni, tra cui i Vitelli e i Sellari, a cui si deve la riedificazione, nel 1527, della prioria di San Michele Arcangelo nonché la sistemazione dei suoi altari, primo fra tutti l’altare maggiore, per il quale Raffaellino dipinse la Madonna con il bambino tra i santi Michele Arcangelo e Sebastiano. Il cantiere comprendeva anche il Palazzo Vitelli a San Giacomo, che chiudeva a est la Piazza del Marchese Paolo, forse il palazzo di fronte all’antico ingresso laterale della chiesa e i palazzetti gemelli che si affacciano su Via delle Grazie. A ogni modo si suppone che la chiesa fosse già stata oggetto di rifacimenti terminati nel 1458, in seguito a un forte terremoto: lo stato compromesso della torre campanaria cilindrica, analoga a quella della cattedrale, ne determinò l’abbattimento e le sue pietre vennero utilizzate per affossare un loggiato al pianoterra. L’ultima importante operazione di restauro risale al 1789, in seguito a un altro violento terremoto.