La chiesa di San Martino Vescovo, risalente al XIV secolo, ha assunto le sue forme attuali nel XV secolo.
La sobria facciata in mattoni è interrotta da un protiro a pianta quadrata, sorretto da 4 colonne tortili con decori floreali in marmo di Candoglia: esse provengono dalla Certosa di Pavia (dove costituivano il ciborio dell'antico altare) e risalgono al XIV secolo.
Le tre navate della chiesa erano in origine ricoperte da affreschi, ora in parte coperti da ridipinture successive; alcuni, meglio conservati, sono visibili all'ingresso della sacrestia e nella navata laterale di destra.
L'altare, in marmo di Candoglia, è opera dei Maestri Campionesi. Risale agli ultimi anni del XIV secolo, ma fu trasportato a Carpiano nella prima metà del XVI secolo: era infatti, in origine, l'altare maggiore della Certosa di Pavia. La straordinaria opera, che raffigura a bassorilievo 8 scene della vita di Maria tratte dai vangeli apocrifi, è attribuita a Giovanni e Bonino da Campione.