La tessitura Schiatti, famosissima nel mondo per il suo velluto ha rappresentato per buona parte del XX secolo la fonte di sostentamento per numerosissime famiglie. La tessitura è stata in attività per una ottantina di anni, è sopraggiunto un periodo di crisi che ha portato prima alla vendita e poi alla chiusura dello stabilimento. Il complesso ha una dimensione di circa 20.000 metri quadrati e purtroppo conserva solo pochi esempi di telai e macchinari; gli edifici che compongono la struttura industriale sono di diverso tipo a seconda delle funzioni che in si svolgevano al loro interno. Principalmente è possibile suddividere i corpi di fabbrica in tre tipologie: palazzine uffici, corpi a stecca su due piani lungo le vie Matteotti e Battisti, capannoni interni. Attualmente gli edifici sono abbandonati, in attesa di un intervento di riqualificazione.