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IL CAMPANILE  DELLA CHIESA DEL CARMINE

IL CAMPANILE DELLA CHIESA DEL CARMINE

PALLAGORIO, CROTONE

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IL CAMPANILE DELLA CHIESA DEL CARMINE
La Chiesa del Carmine sorge intorno al 1600 nel Comune di Pallagorio, in un piccolo paese Arbereshe, che mantiene lingua, tradizioni e cultura originarie, sorge nella fascia collinare presilana a nord del Marchesato crotonese ed è un paese arbëreshë di Calabria che conserva la lingua, gli usi e le tradizioni proprie. Nativo di Pallagorio è Anselmo Lorecchio un’insigne figura intellettuale Calabro- Albanese, fondatore della rivista politico culturale “ La Nazione Albanese”. Promotore insieme a Girolamo De Rada in Italia e in Europa della “Questione Albanese” a favore dell’indipendenza dell’Albania avvenuta nel 1912. All'interno del complesso della Chiesa del Carmine di Pallagorio si eleva maestoso sul lato nord della stessa il Campanile. Fu costruito in mattoni, intorno al 1900 e ricorda nella struttura la torre di Palazzo Vecchio a Firenze. Nel 1907 il Sindaco di Pallagorio, Francesco Lorecchio, fece fondere con la collaborazione del popolo Pallagorese due campane in bronzo, di dimensioni differenti. Il Sindaco, inoltre commissionò ai fratelli Luigi e Anselmo, all'epoca impegnati attivamente nel processo di valorizzazione della lingua e della cultura arbëresh, di realizzare le epigrafi in lingua albanese (ufficializzata solo nel 1908 a Monastir) da incidere sulle due campane. Sulla più grande venne scritta la loro stessa storia, sulla più piccola una preghiera alla Vergine del Carmelo. Pallagorio ancora oggi è l'unico paese arbëresh che possiede le campane che “parlano” in albanese. Da due lettere da Napoli a Pallagorio, firmate da Luigi Lorecchio e indirizzate al fratello Francesco, la prima datata 20 marzo 1907 e la seconda 13 aprile 1907, si rilevano le bozze dei testi da imprimere sulle campane. Nella prima lettera Luigi assicura Francesco dell’avvenuta commissione e la consegna di un acconto al “buon” Natilioni per la fusione di due campane che saranno pronte non prima del 15 aprile. Espone le caratteristiche degli accessori: armature, cuscinetti, contrappesi, asse bilanciato, batacchio con cinghia di cuoio ed altro per un costo complessivo di lire 100 e per un tipo moderno un costo complessivo, per le due campane, di lire 130. Assicura che le iscrizioni verranno rilevate in forma lapidaria sull’esterno della campana divisa in quattro comparti: in tre vanno le iscrizioni e nel quarto l’effige della B.V. L’effige sarà tratta dalla fotografia e incorniciata in una ghirlanda. I fregi delle campane saranno in stile veneziano. Sollecita la risposta. Nella seconda lettera lamenta che per colpa del servizio postale poco efficiente, non sono giunte all’incisore Alberto Pettinati, i testi per le iscrizioni spediti da Roma a Napoli e quindi le campane non potranno essere pronte che dal 24 aprile. Si mostra fiducioso di far giungere a Pallagorio le campane in tempo per i festeggiamenti e ne sollecita il saldo. Nell’allegare i testi per l’iscrizione, scritti sia in albanese che in italiano, suggerisce di stampare i testi su volantini da distribuire ai cittadini il 12 maggio, giorno della festa.

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La Chiesa del Carmine sorge intorno al 1600 nel Comune di Pallagorio, in un piccolo paese Arbereshe, che mantiene lingua, tradizioni e cultura originarie, sorge nella fascia collinare presilana a nord del Marchesato crotonese ed è un paese arbëreshë di Calabria che conserva la lingua, gli usi e le tradizioni proprie. Nativo di Pallagorio è Anselmo Lorecchio un’insigne figura intellettuale Calabro- Albanese, fondatore della rivista politico culturale “ La Nazione Albanese”. Promotore insieme a Girolamo De Rada in Italia e in Europa della “Questione Albanese” a favore dell’indipendenza dell’Albania avvenuta nel 1912. All'interno del complesso della Chiesa del Carmine di Pallagorio si eleva maestoso sul lato nord della stessa il Campanile. Fu costruito in mattoni, intorno al 1900 e ricorda nella struttura la torre di Palazzo Vecchio a Firenze. Nel 1907 il Sindaco di Pallagorio, Francesco Lorecchio, fece fondere con la collaborazione del popolo Pallagorese due campane in bronzo, di dimensioni differenti. Il Sindaco, inoltre commissionò ai fratelli Luigi e Anselmo, all'epoca impegnati attivamente nel processo di valorizzazione della lingua e della cultura arbëresh, di realizzare le epigrafi in lingua albanese (ufficializzata solo nel 1908 a Monastir) da incidere sulle due campane. Sulla più grande venne scritta la loro stessa storia, sulla più piccola una preghiera alla Vergine del Carmelo. Pallagorio ancora oggi è l'unico paese arbëresh che possiede le campane che “parlano” in albanese. Da due lettere da Napoli a Pallagorio, firmate da Luigi Lorecchio e indirizzate al fratello Francesco, la prima datata 20 marzo 1907 e la seconda 13 aprile 1907, si rilevano le bozze dei testi da imprimere sulle campane. Nella prima lettera Luigi assicura Francesco dell’avvenuta commissione e la consegna di un acconto al “buon” Natilioni per la fusione di due campane che saranno pronte non prima del 15 aprile. Espone le caratteristiche degli accessori: armature, cuscinetti, contrappesi, asse bilanciato, batacchio con cinghia di cuoio ed altro per un costo complessivo di lire 100 e per un tipo moderno un costo complessivo, per le due campane, di lire 130. Assicura che le iscrizioni verranno rilevate in forma lapidaria sull’esterno della campana divisa in quattro comparti: in tre vanno le iscrizioni e nel quarto l’effige della B.V. L’effige sarà tratta dalla fotografia e incorniciata in una ghirlanda. I fregi delle campane saranno in stile veneziano. Sollecita la risposta. Nella seconda lettera lamenta che per colpa del servizio postale poco efficiente, non sono giunte all’incisore Alberto Pettinati, i testi per le iscrizioni spediti da Roma a Napoli e quindi le campane non potranno essere pronte che dal 24 aprile. Si mostra fiducioso di far giungere a Pallagorio le campane in tempo per i festeggiamenti e ne sollecita il saldo. Nell’allegare i testi per l’iscrizione, scritti sia in albanese che in italiano, suggerisce di stampare i testi su volantini da distribuire ai cittadini il 12 maggio, giorno della festa.
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