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Museo Filangieri Napoli

Museo Civico Filangieri

NAPOLI

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Museo Civico Filangieri
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MUSEO CIVICO GAETANO FILANGIERI , NAPOLI

Per iscritti FAI biglietto ridotto per la visita al Museo Civico Filangieri a Napoli

Carlo Filangieri era un illustre militare, tra più in vista del Regno Napoletano: fu insignito dell’onorevole titolo di Cavaliere dell’Ordine di San Gennaro, mostrando uno strettissimo legame con la Deputazione che da secoli amministra e conserva il Tesoro di San Gennaro. Suo figlio, il principe Gaetano Filangieri, pensò bene di dedicare proprio alla figura del padre la prima sala del Museo che venne organizzata con l’obiettivo di trovare una sintonia tra il profilo del quattrocentesco Palazzo Como e la migliore visione di prodotti del raffinato artigianato artistico del territorio napoletano, oltre a armi e dipinti.

La Sala Carlo Filangieri è divisa in tre campate, grazie alle grandi volte a vela realizzate in mosaico a fondo oro affidate alla Fabbrica Salviati di Venezia. Un ambiente dalle molteplici funzionalità narrative: dall’architettura del Rinascimento a quella rinnovatrice del Novecento, per poi passare alle sculture, alle armi, agli abiti, alle ceramiche che raccontano culture lontane come quelle Orientali.

Il punto focale dell’ambiente è la nicchia in cui è collocato il busto di Carlo Filangieri, realizzato dallo scultore Tito Angelini. La sala Carlo Filangieri ospita una serie unica di armi e armature sette-ottocentesche provenienti da Cina, Giappone e Turchia, collezionate da Carlo Filangieri, che ricoprì la carica di ministro della guerra durante il regno di Francesco II di Borbone.

Sala Agata:strutturata secondo i criteri d’innovazione industriale, introdotti sul finire del XIX secolo, l’ambiente si caratterizza per la particolare pavimentazione a maiolica, sul cui fondo si ripete la cifra e l’arme dei Filangieri. Per la realizzazione del pavimento, il principe incaricò il Museo Artistico Industriale di Napoli, affidando la direzione artistica a Fillippo Palizzi e la direzione tecnica a Giovanni Tesorone. L’illuminazione diffusa dello spazio è fornita dal fantastico lucernaio in ferro e vetro, del 1888, commissionato alla Società di costruzioni metalliche Cottrau. La galleria contiene opere pittoriche, dal XVII al XIX secolo, di grandi maestri europei tra cui si annoverano: Heckart, Fuger, Luca Giordano, Solimena, Andrea Vaccaro e Jusepe de Ribera. Un passetto in legno permette l’accesso al passaggio pensile, uno spazio, che amplia la superfice espositiva e che consente poi di raggiungere la biblioteca.

In questo secondo livello, le vetrine contengono una raffinata collezione di porcellane e biscuit, la loro provenienza è varia, da Meissen alla Real Fabbrica di Capodimonte.

 

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MUSEO CIVICO GAETANO FILANGIERI

NAPOLI

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MUSEO CIVICO GAETANO FILANGIERI
Il Museo Civico Gaetano Filangieri è un museo privato allestito nel quattrocentesco Palazzo Como, costruito tra il 1464 ed il 1490 dal ricco mercante Angelo Como (o Cuomo) su disegno, probabilmente, di Giuliano da Maiano. La progettazione e l'allestimento del museo si devono alla lungimiranza di Gaetano Filangieri, Principe di Satriano, che nel 1881 avanzò la proposta al Consiglio comunale di allocare le sue raccolte d'arte in quel che restava del celebre Palazzo Como, spostato di circa 20 metri allo scopo di scongiurarne l'abbattimento a seguito dei lavori del Risanamento e allinearlo lungo l'arteria di via Duomo. Del quattrocentesco edificio non rimaneva che la splendida facciata in bugnato e i muri laterali, mentre l'invaso era del tutto vuoto e senza copertura. L'offerta risultò molto allettante per il municipio e l'ipotesi di istituire un museo 'civico' era sentita da più parti come necessaria così che nel 1883 cominciarono i lavori di riedificazione e ripristino completamente finanziati dal Principe, che terminarono nel 1888. L'8 novembre di quell'anno il museo fu aperto al pubblico. La collezione, eterogenea per materiali, vanta più di 3.000 oggetti, di varia provenienza e datazione. Sono raccolti esemplari di arti applicate (maioliche, porcellane, biscuit, avori, armi e armature, medaglie), dipinti e sculture dal XVI al XIX secolo, pastori presepiali del XVIII e XIX secolo ed anche una biblioteca dotata di circa 30.000 volumi ed un archivio storico con documenti dal XIII al XIX secolo. La quadreria raccoglie in special modo dipinti del Seicento napoletano, tra cui opere di Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Andrea Vaccaro, Battistello Caracciolo, Mattia Preti. Purtroppo una parte del materiale raccolto andò distrutto nell'incendio appiccato dalle truppe tedesche nel deposito di San Paolo di Belsito nel settembre 1943. Grazie alla generosità di tanti collezionisti napoletani, nel 1948 il Museo fu riaperto arricchito di pregevoli collezioni che andarono a colmare le lacune provocate dalla guerra. Questo museo ottocentesco è una testimonianza rara e intatta di allestimento eclettico. Il 22 maggio 2012 il museo ha riaperto dopo 13 anni di chiusura. Ansiosi che il Museo ripartisse al meglio, i cittadini della zona e gli amici del museo si sono attivati per raccogliere un consistente numero di firme, che gli ha permesso di ottenere un intervento da parte del FAI.
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