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MUSEO CIVICO GAETANO FILANGIERI

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MUSEO CIVICO GAETANO FILANGIERI

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Il Museo Civico Gaetano Filangieri è un museo privato allestito nel quattrocentesco Palazzo Como, costruito tra il 1464 ed il 1490 dal ricco mercante Angelo Como (o Cuomo) su disegno, probabilmente, di Giuliano da Maiano. La progettazione e l'allestimento del museo si devono alla lungimiranza di Gaetano Filangieri, Principe di Satriano, che nel 1881 avanzò la proposta al Consiglio comunale di allocare le sue raccolte d'arte in quel che restava del celebre Palazzo Como, spostato di circa 20 metri allo scopo di scongiurarne l'abbattimento a seguito dei lavori del Risanamento e allinearlo lungo l'arteria di via Duomo. Del quattrocentesco edificio non rimaneva che la splendida facciata in bugnato e i muri laterali, mentre l'invaso era del tutto vuoto e senza copertura. L'offerta risultò molto allettante per il municipio e l'ipotesi di istituire un museo 'civico' era sentita da più parti come necessaria così che nel 1883 cominciarono i lavori di riedificazione e ripristino completamente finanziati dal Principe, che terminarono nel 1888. L'8 novembre di quell'anno il museo fu aperto al pubblico. La collezione, eterogenea per materiali, vanta più di 3.000 oggetti, di varia provenienza e datazione. Sono raccolti esemplari di arti applicate (maioliche, porcellane, biscuit, avori, armi e armature, medaglie), dipinti e sculture dal XVI al XIX secolo, pastori presepiali del XVIII e XIX secolo ed anche una biblioteca dotata di circa 30.000 volumi ed un archivio storico con documenti dal XIII al XIX secolo. La quadreria raccoglie in special modo dipinti del Seicento napoletano, tra cui opere di Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Andrea Vaccaro, Battistello Caracciolo, Mattia Preti. Purtroppo una parte del materiale raccolto andò distrutto nell'incendio appiccato dalle truppe tedesche nel deposito di San Paolo di Belsito nel settembre 1943. Grazie alla generosità di tanti collezionisti napoletani, nel 1948 il Museo fu riaperto arricchito di pregevoli collezioni che andarono a colmare le lacune provocate dalla guerra. Questo museo ottocentesco è una testimonianza rara e intatta di allestimento eclettico. Il 22 maggio 2012 il museo ha riaperto dopo 13 anni di chiusura. Ansiosi che il Museo ripartisse al meglio, i cittadini della zona e gli amici del museo si sono attivati per raccogliere un consistente numero di firme, che gli ha permesso di ottenere un intervento da parte del FAI.

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Il Museo Civico Gaetano Filangieri è un museo privato allestito nel quattrocentesco Palazzo Como, costruito tra il 1464 ed il 1490 dal ricco mercante Angelo Como (o Cuomo) su disegno, probabilmente, di Giuliano da Maiano. La progettazione e l'allestimento del museo si devono alla lungimiranza di Gaetano Filangieri, Principe di Satriano, che nel 1881 avanzò la proposta al Consiglio comunale di allocare le sue raccolte d'arte in quel che restava del celebre Palazzo Como, spostato di circa 20 metri allo scopo di scongiurarne l'abbattimento a seguito dei lavori del Risanamento e allinearlo lungo l'arteria di via Duomo. Del quattrocentesco edificio non rimaneva che la splendida facciata in bugnato e i muri laterali, mentre l'invaso era del tutto vuoto e senza copertura. L'offerta risultò molto allettante per il municipio e l'ipotesi di istituire un museo 'civico' era sentita da più parti come necessaria così che nel 1883 cominciarono i lavori di riedificazione e ripristino completamente finanziati dal Principe, che terminarono nel 1888. L'8 novembre di quell'anno il museo fu aperto al pubblico. La collezione, eterogenea per materiali, vanta più di 3.000 oggetti, di varia provenienza e datazione. Sono raccolti esemplari di arti applicate (maioliche, porcellane, biscuit, avori, armi e armature, medaglie), dipinti e sculture dal XVI al XIX secolo, pastori presepiali del XVIII e XIX secolo ed anche una biblioteca dotata di circa 30.000 volumi ed un archivio storico con documenti dal XIII al XIX secolo. La quadreria raccoglie in special modo dipinti del Seicento napoletano, tra cui opere di Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Andrea Vaccaro, Battistello Caracciolo, Mattia Preti. Purtroppo una parte del materiale raccolto andò distrutto nell'incendio appiccato dalle truppe tedesche nel deposito di San Paolo di Belsito nel settembre 1943. Grazie alla generosità di tanti collezionisti napoletani, nel 1948 il Museo fu riaperto arricchito di pregevoli collezioni che andarono a colmare le lacune provocate dalla guerra. Questo museo ottocentesco è una testimonianza rara e intatta di allestimento eclettico. Il 22 maggio 2012 il museo ha riaperto dopo 13 anni di chiusura. Ansiosi che il Museo ripartisse al meglio, i cittadini della zona e gli amici del museo si sono attivati per raccogliere un consistente numero di firme, che gli ha permesso di ottenere un intervento da parte del FAI.
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